Il crollo di un’organizzazione criminale espone al rischio di “sextortion” e di altre pratiche online. “Essere giudicati è la più grande paura delle vittime”, dice l’esperta cristiana Ioana Humelnicu.
In Spagna, dopo che l’allenatore di una squadra di LaLiga (massima lega professionale) è stato licenziato in seguito alla pubblicazione e relativa visualizzazione da parte di migliaia di persone di un video a sfondo sessuale, sono state rese pubbliche le cifre di questo nuovo crimine nel campo dell’estorsione.
L’allenatore del Malaga Football Club Víctor Sánchez Del Amo ha denunciato su Twitter di essere stato “vittima di un crimine contro la mia privacy con molestie ed estorsioni […]. Il caso è nelle mani della polizia e io sto seguendo le loro istruzioni”.
Ben 700 persone avevano re-twittato il video nelle prime ore della pubblicazione. Il proprietario della squadra di calcio, Abdullah ben Nasser Al Thani, ha immediatamente comunicato che avrebbe sospeso l’allenatore.
Il caso ha subito scatenato un dibattito sull’abuso di contenuti sessuali e sui danni causati a Del Amo e alla sua famiglia.
L’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DELLA “SEXTORTION”
Giorni dopo, la polizia ha riferito che era vittima di un’organizzazione criminale nel campo dell’estorsione sessuale, che colpisce “circa 4.000 persone”. Il loro giro “si estendeva a quasi tutto il territorio nazionale” e comprendeva minacce, furti di identità e ricatti.
La maggior parte delle vittime sono state registrate mentre contrattavano o tentavano di contrattare con delle prostitute. Secondo il quotidiano El País, “bloccavano le vittime e le obbligavano a pagare il denaro richiesto, che in alcuni casi era superiore a diverse migliaia di euro”.
Messaggi come “ci saranno conseguenze e la tua famiglia lo verrà a sapere” erano usati dall’organizzazione per minacciare le vittime.
IL RISCHIO PER I GIOVANI
“Non importa come il criminale abbia ottenuto il materiale, se il materiale viene usato o distribuito senza il consenso della persona stiamo parlando di ‘sextortion’”, afferma Ioana Humelnicu, un’esperta di tratta di esseri umani in Romania.
In alcuni Paesi, questo tipo di ricatto viene usato per prostituire i giovani. La maggior parte delle vittime sono “minorenni, perché facilmente manipolabili”. I criminali di solito “creano account falsi su piattaforme online, utilizzando il vasto mondo dei social network e del gioco online”. Poi contattano la vittima e iniziano un processo di adescamento online. Si guadagnano la loro fiducia a poco a poco, costruendo una relazione virtuale con la vittima e, a un certo punto, ottengono dalla vittima del materiale sessualmente compromettente. Poi, il passo successivo è la ‘sextortion’”.
Ma anche gli adulti possono cadere nella trappola, quando i propri cellulari o gli account privati di posta elettronica o di messaggistica vengono violati. Il criminale “ottiene l’accesso ai file personali di quel computer, come foto, video, contatti e dettagli importanti sulla vittima”.
In molti casi, “il ‘sexting’ è un mezzo usato dai criminali per mettere le mani su materiale compromettente”.
DEPRESSIONE E PENSIERI SUICIDI
Le vittime del “sextortion” soffrono emotivamente. “Oltre agli effetti immediati, le vittime possono soffrire di depressione, abbandonare la scuola… Possono cadere nell’autolesionismo e in casi estremi possono anche suicidarsi”.
“La paura più grande è quella di essere giudicati”, dichiara Homelnicu. “Dobbiamo creare un ambiente sicuro per loro, dobbiamo ascoltarli, farli sentire amati e accettati a prescindere da tutto. Devono sapere che questo non li definisce, che hanno ancora un futuro davanti”.
“Tutti devono essere consapevoli dei rischi di internet, soprattutto i genitori”, dichiara Homelnicu. “Dobbiamo imparare a proteggere noi stessi e la nostra famiglia per poter navigare in rete nelle condizioni più sicure. È come guidare un’auto, prima di iniziare il viaggio si allacciano le cinture di sicurezza per proteggere voi stessi e i vostri cari”.
COME AGIRE?
Questi sono alcuni passi da fare se qualcuno subisce una qualche forma di “sextortion”:
- Parlate con qualcuno di quanto successo. È importante capire che in questa situazione sei una vittima e che i criminali fanno affidamento sul tuo silenzio per continuare ad abusare di te.
- Non rispettate le loro richieste. I criminali non si fermeranno e chiederanno sempre di più se gli darete ciò che vogliono.
- Interrompete qualsiasi contatto con i criminali. Ogni ulteriore contatto vi esporrà maggiormente alla loro manipolazione. Bloccate e smettete di seguire qualsiasi account sui social media che sia collegato ai criminali e disattivate i vostri account personali per un po’.
- Non cancellate i dati. Qualsiasi materiale può essere usato come prova per costruire un caso contro il criminale. Se il video o altri contenuti vengono pubblicati online, segnalatelo immediatamente alla società di hosting online.
- Contattate la polizia locale e seguite le loro indicazioni.
Fonte: https://bit.ly/2SEw0fy
Traduzione: Tiziana Calà