Un week-end di silenzio

Di Magazine Avventista

Les Diablerets – 21-23 novembre 2025, nello chalet Les Bosquets. La prima neve della stagione, almeno quella scesa fino in pianura.
Quando le ruote della piccola auto che trasporta l’ospite del week-end e sua moglie verso Les Diablerets iniziano a slittare, il mio cervello registra l’informazione, la classifica come “sospetta” e allo stesso tempo io rimango in pace.

Qualche chilometro più avanti, nevica a grossi fiocchi. Fiocchi che si depositano sulla strada e formano un tappeto bianco, bagnato, irregolare e scivoloso. Dopo diversi avvisi di ruote che girano a vuoto, gli pneumatici non hanno più una presa sicura. La strada continua a salire, l’auto rallenta sempre più, è sul punto di fermarsi perché le gomme non riescono a trovare un terreno fermo e aderente. “Ecco, si fermerà”, mi dico. E cosa faremo? È tardi, a causa dell’ingorgo causato dalla neve sull’autostrada: più di due ore per raggiungere Aigle da Romanel, dove avevamo appena cenato. E poi la salita, a bassa velocità. Sono abituato alla neve, ma qui la macchina, anche con pneumatici invernali, sembra non collaborare. Troppo piccola? Troppo pesante? In ogni caso, niente catene a bordo.

In quel momento siamo tutti ben svegli nell’auto e preghiamo. L’auto rallenta, rallenta… poi vedo a uno o due metri davanti a noi un po’ di asfalto nero! Non so come, l’auto avanza fino all’asfalto, ritrova aderenza e riprende la salita con un buon ritmo per parecchie centinaia di metri. Non sono più io a guidare: è come se stessi solo accompagnando la macchina con il mio volante. Fermi al semaforo rosso prima del ponte che attraversa un lato della valle, siamo già riconoscenti, ma anche curiosi di vedere come proseguirà. Consapevoli che tornare indietro non è un’opzione, continuiamo coraggiosamente il percorso, lentamente ma con sicurezza, sempre in pace. I fiocchi diventano più piccoli, nevica meno e il tappeto di neve è meno scivoloso. Le ruote ora aderiscono alla neve. Avanziamo lentamente e con prudenza.

Quanto tempo ancora per raggiungere il chalet? “Quindici minuti forse”, mi sento rispondere. E infatti, una decina di minuti più tardi arriviamo a Les Diablerets. Ma saremmo riusciti ad arrivare fin davanti al chalet? Il sentiero di accesso alla proprietà non è sgomberato! Accanto a me, la moglie dell’ospite canticchia: “Abbiamo fede fino alla fine…” Svolto a sinistra e mi impegno senza alcun problema sul vialetto; arriviamo davanti al chalet senza la minima difficoltà. Lei continua a canticchiare: “Abbiamo fede fino alla fine… un giorno i miei occhi vedranno Gesù.”

Che dire del week-end del silenzio? È un fine settimana in cui si può dare spazio a Dio, un tempo in cui lo si lascia toccarci, ognuno a modo suo.
Il tema del week-end: Tra silenzio e parola, semi di gioia. Qualcosa di nuovo ha cominciato a germogliare per ciascuna delle persone presenti. Alcuni semi crescono più velocemente di altri, ma tutti germogliano quando trovano condizioni favorevoli (umidità, calore, ossigeno).

In questo terreno fertile, Roberto Badenas ci ha parlato di un Dio che si rivela e che viene incontro a noi, condividendo diversi episodi della sua vita in cui il suo Dio è venuto a incontrarlo. Un grande grazie a Concita e Roberto Badenas per averci accompagnato durante questo week-end. È stato davvero un piacere!

Un grande grazie anche a Méli Dufournet e a suo marito Michel, una squadra formidabile arrivata insieme alla neve, che ci ha preparato piatti deliziosi per tutto il fine settimana!
Grazie Signore!


Di Elisabeth Ricci

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