Il nostro viaggio per arrivare al punto in cui siamo ora è stato tutt’altro che convenzionale. Mio marito e io eravamo lontani da Dio quando le nostre figlie sono venute al mondo. Entrambe hanno raggiunto l’adolescenza quest’anno e frequentano la scuola superiore.
Mio marito è cresciuto in un’affettuosa famiglia avventista, ma si è lentamente allontanato quando è entrato nella sua giovinezza. Per quanto riguarda me, pur essendo attratta da Dio da bambina, il trauma familiare ha messo in ombra il legame spirituale, al punto che non sapevo nemmeno se Dio esistesse davvero.
Mi viene in mente il testo di 2 Corinzi 4:4: “Per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio”. So cosa si prova a essere “accecati dal dio di questo mondo” e ho avuto la meravigliosa esperienza della “luce del vangelo della gloria di Cristo” che brilla su di me.
Quando penso alle mani del Signore, le mani che mi hanno creata e modellata, le mani che mi hanno amorevolmente potata e plasmata, penso alle sue mani tese che mi accolgono nel suo ovile con gioia e festa. Poi vedo le sue mani e le cicatrici sui suoi palmi e ricordo il prezzo che ha pagato per la mia redenzione. Ricordo: “Il riscatto dell’anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente” (Salmo 49:8).
Dio è stato molto benevolo con me e mio marito. Tre anni dopo che la luce del suo vangelo brillò nel mio cuore, Dio usò la forza della preghiera per riportare il suo figliol prodigo (mio marito) all’ovile. Le nostre bambine avevano solo 2 e 4 anni quando mi ha salvato, e ho avuto il privilegio di crescerle per la maggior parte dei loro anni nella sua Chiesa.
La Chiesa non è stata come l’avevo immaginata all’inizio. All’inizio del mio cammino ho visitato numerose altre denominazioni. Cercavo una casa, una famiglia; un luogo che riempisse la mia anima con tutte le cose che mi erano mancate crescendo. La mia esperienza in chiesa è stata piuttosto sconvolgente quando è iniziata con difficoltà e dolore. La Bibbia parla di chiamare il sabato “una delizia”, ma all’inizio tutto ciò che sentivo era un prolungamento della solitudine e del dolore che mi avevano procurato la perdita di tutti i miei amici per seguire Cristo.
Mentre attraversavo una crisi, un buon amico dei tempi della scuola, che Dio aveva riportato nella mia vita, mi disse: “Julie, la chiesa è come un ospedale, tutti sono malati di peccato e dobbiamo guardare a Gesù e non gli uni agli altri”. Imparare a guardare “solo a Gesù”, ho scoperto, è la nostra unica salvezza.
Quando le bambine erano piccole, prima che tornassimo a Dio, la loro vita era caratterizzata da molte influenze. Le loro piccole menti venivano plasmate da molte informazioni, tra cui i genitori, la televisione, i film, gli amici e la famiglia. Conoscevano parolacce e sperimentavano cose come le feste di Halloween, i genitori che bevevano alcolici, i maghi, le streghe, i folletti e tante altre cose che non vorrei continuare a ricordare.
Quanto è stato rinfrescante passare da tante confuse influenze informative alla Sola Scriptura, la sola Scrittura. La luce del suo Vangelo ha illuminato il mio cuore e la mia mente e ha fatto luce su tutte le altre influenze. Solo alla sua luce ho cominciato a vedere la vera luce. Come famiglia abbiamo iniziato a convincerci che “contemplando […] siamo trasformati” e quindi siamo diventati più attenti a ciò che guardavamo.
La vera chiesa per i nostri figli è una chiesa che si siede ai piedi di Gesù e segue il suo esempio di essere pescatori di uomini per mezzo della sola Scrittura, per mezzo della sola fede, per mezzo della sola grazia, per mezzo di Cristo e per la sola gloria di Dio. Quando i nostri figli sperimentano una relazione con Cristo, ai suoi piedi, vengono trasformati a sua immagine e la nostra chiesa sperimenterà la vera adorazione in Cristo. La nostra chiesa sarà veramente una chiesa per i bambini solo quando metteremo Gesù in primo piano e insegneremo loro che solo alla sua luce si può vedere la vera luce. La nostra esperienza di adorazione sgorgherà da questa solida roccia e i flussi di luce illumineranno tutto intorno. La musica, il messaggio, lo Spirito di Dio rifletteranno il carattere di Cristo solo quando Cristo sarà al centro della scena nei nostri cuori e in quelli dei nostri figli.
Le mie figlie amano leggere e guardare le storie di eroi spirituali che, pur essendo peccatori, hanno abbandonato tutto per seguire il nostro Salvatore e hanno vissuto vite straordinarie, facendo risplendere la luce di Cristo nei luoghi più oscuri. La storia del popolo d’Israele, di giganti della riforma, di missionari dei giorni nostri e di persone di tutti i giorni che condividono testimonianze su come Dio stia ancora operando miracoli qui e ora: queste influenze hanno trasformato e plasmato le mie figlie ed è davvero meraviglioso vedere, anche attraverso tutti i nostri tratti caratteriali infranti, “la luce del vangelo della gloria di Cristo” risplendere ora nei cuori delle mie figlie.
Come ci ricorda Ebrei 6:19, “questa speranza la teniamo come un’ancora dell’anima, sicura e ferma”.
Gesù Cristo è la nostra speranza, la nostra ancora, la nostra roccia eterna. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per questa vita ce lo ha dato nella sua Parola. Pietro (in 2 Pietro 1:2-4) dice: “Grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, il nostro Signore. La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina, dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza”.
Quindi, vediamo che tutto, non solo alcune informazioni, ma tutto ciò che abbiamo bisogno di sapere su Dio e che riguarda la nostra vita, si trova nella sua Parola e noi partecipiamo alla sua Parola attraverso le sue grandi e preziose promesse. Che forza, che sicurezza abbiamo nel sapere che tutta la verità è disponibile nella sua Parola. Non c’è desiderio nella nostra anima che non venga soddisfatto in Cristo attraverso la sua Parola.
La mia preghiera è che la nostra chiesa, il nostro reparto ospedaliero locale, ricordi le parole di Ellen White: “Non abbiamo niente da temere per il futuro, se non di dimenticare il modo in cui il Signore ci ha guidati e istruiti nel passato” (Ultimi giorni, p. 42).
Insegniamo ai nostri figli a essere la Chiesa ricordando ciò che Dio ha fatto, dando loro ciò di cui hanno bisogno, non solo ciò che vogliono. Tutto ciò di cui hanno bisogno si trova nella sua Parola.
Di Julie Drury, del Nuovo Galles del Sud, Australia
Fonte: https://record.adventistchurch.com/2023/04/17/a-kingdom-for-our-children/
Traduzione: Tiziana Calà