Qual è lo scopo per cui Dio ci ha creati?

Shares
La vita è un mistero affascinante e una sfida continua. Eppure, spesso, non ci accontentiamo semplicemente di viverla così com’è.

 

Soprattutto in gioventù, la vita è vista sovente come insulsa, noiosa e poco attraente e, per darvi colore, le persone le attribuiscono vari aggettivi: felice, realizzata, di successo. Potremmo anche non renderci conto del messaggio trasmesso da questo abbellimento innaturale, questi epiteti apposti all’atto del vivere, tentano di aggiungere colore all’esistenza ma, di fatto, sminuiscono e banalizzano il miracolo e lo scopo della vita stessa.

Per scoprire la finalità per cui siamo stati creati è utile lasciare spazio alle domande che ci poniamo. Fin dall’inizio dovremmo occuparci di una questione di questa portata: qual è lo scopo per cui Dio ci ha creati? E qual è il motivo di tale decisione? L’atto stesso di cercare uno scopo o una ragione per tutte le cose a volte può sembrare assurdo, ma queste domande possono segnare un nuovo inizio per qualcuno che si sente perso, scoraggiato o al limite della propria resistenza.

Per offrire una prima risposta a questa domanda, prenderò spunto da una scena tratta dal mondo del cinema. Mi viene in mente un episodio particolarmente profondo e divertente del famoso film “Forrest Gump”. A un certo punto, il personaggio principale sente l’impulso di correre senza una ragione specifica e la sua corsa si estende su lunghe distanze continuando per anni, mentre sempre più persone iniziano a correre con lui. Per questo motivo finisce sulle prime pagine dei giornali e appare regolarmente nei notiziari televisivi. I giornalisti iniziano a inseguirlo con i microfoni, in cerca di una dichiarazione e la domanda principale è: “Perché lo fai?”. Nelle domande sono implicite svariate ipotesi: “Stai correndo per la pace nel mondo? Per i senzatetto? Per i diritti delle donne? Per la tutela dell’ambiente? Per gli animali?”. Tutti credono che il suo gesto debba avere una causa specifica. Nessuno può immaginare che Forrest stia correndo senza una ragione particolare. La sua disarmante risposta è semplice e insignificante: “Avevo solo voglia di correre!”. Questa dichiarazione potrebbe sembrare assurda per chi non capisce che alcune cose sono profonde solo perché esistono. Il loro scopo è insito nella loro stessa esistenza.

Allora, qual è lo scopo per cui siamo stati creati? Siamo stati creati semplicemente per essere. Siamo stati creati per celebrare la vita nella sua semplicità e, così facendo, per realizzare il nostro scopo. Esistere e vivere è la ragione fondamentale per cui Dio ci ha creati.

La vita è perfetta nella sua stessa esistenza perché “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (Genesi 1:31), e “ha fatto ogni cosa bella a suo tempo” (Ecclesiaste 3:11). Ci ha creati per vivere e abitare la terra. È abbastanza. Nessun aggettivo. Nessun abbellimento.

In secondo luogo, non possiamo trascurare l’affermazione della Bibbia secondo cui l’umanità è stata creata da Dio: “Così Dio creò l’uomo [umanità] a sua immagine… li creò maschio e femmina” (Genesi 1:27). In questo contesto, siamo consapevoli che non possiamo sottrarci alla nostra condizione di portatori dell’immagine divina. Una volta creata l’umanità come maschio e femmina, impariamo che siamo “predestinati” a esplorare le relazioni in tutto il loro splendore e, allo stesso tempo, a riflettere questa immagine e somiglianza in tutto ciò che facciamo e realizziamo. Definirei questa dimensione lo scopo intermedio della nostra vita. È la fase in cui progettiamo e costruiamo l’edificio della nostra esistenza sulla terra.

In ogni fase della vita, scopriamo e valorizziamo le relazioni in base alla nostra età e allo sviluppo raggiunto attraverso la crescita e l’educazione. Dobbiamo trovare uno scopo specifico per ogni età. Un giovane dovrà inevitabilmente affrontare domande significative: “Come posso amare ed essere amato? Cosa posso fare di utile? Quale segno posso lasciare nella vita di chi mi circonda o quale impatto voglio avere nel mondo? Questa gamma di domande illustra la ricerca frenetica in gioventù dello scopo specifico della fase della vita. L’invito è: “Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze” (Ecclesiaste 9:10). In altre parole, perseguite l’eccellenza in tutto ciò che fate: che amiate, costruiate una carriera o lavoriate a un progetto. Non lasciatevi incantare dalla tentazione di vivere facilmente e con mediocrità! Nei vostri sforzi, non cadete nella trappola dell’“andrà benissimo”. Avete una sola vita e siete invitati a viverla con passione in ogni fase.

Una terza considerazione è la ricerca dell’infinito nello spazio finito della nostra esistenza. La Bibbia dice che Dio ha posto “l’eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l’opera che Dio ha fatto dal principio alla fine” (Ecclesiaste 3:11, ND). Cercare l’eternità entro i confini di una vita finita e limitata, minacciata dalla morte e dalla sofferenza, è forse lo scopo più grande. Scoprire l’eternità è probabilmente l’obiettivo finale della nostra esistenza. La sfida maggiore dell’umanità è cercare l’eternità in un contesto pieno di limitazioni temporali, spaziali e materiali. Questo standard può sembrare irraggiungibile, eppure Dio non vacilla. Non desidera abbandonare questa meta trascendente per la nostra vita, perché farlo significherebbe lasciare l’esistenza umana nell’oscurità e nella disperazione della mancanza di scopo.

La ricerca dell’eternità non rimane senza soluzioni, strumenti o mezzi. Per svelare il mistero della vita cellulare ci vuole un microscopio; per esplorare i segreti astronomici dell’universo serve un telescopio. Allo stesso modo, per cogliere il segreto della vita eterna, sono necessari determinati strumenti, prospettive e un percorso. Pertanto, la scoperta dell’eternità non è lasciata cadere nel vuoto, ma si fonda su un’esperienza concreta: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3). Questo scopo è la sfida più nobile della vita umana. Dio ha creato l’uomo con la prospettiva dell’eternità attraverso la conoscenza del Salvatore. Non c’è altro percorso o possibilità perché l’umanità possa alzare lo sguardo dalla polvere della tomba alla chiarezza dell’eternità.

Il Signore Gesù Cristo custodisce in sé i misteri completi dell’esistenza umana, così come quelli dell’esistenza divina. Conoscere Cristo significa trascendere i limiti dell’esistenza limitata e scoprire lo scopo ultimo dell’umanità, la ragione suprema della nostra creazione che comprende tutti gli altri scopi e significati, grandi o piccoli, che potremmo incontrare.

 

Di Mihai Miron, pastore e responsabile del Dipartimento Libertà religiosa della Chiesa avventista in Transilvania. Nei suoi articoli, esplora le domande fondamentali sullo scopo della vita da una prospettiva biblica

Fonte: HopeMedia Italia

Traduzione: Veronica Addazio

Ponti tra le persone
Viziare non è amare

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top