Sabato dei rifugiati: 15 giugno 2024

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“Ecco, i figli sono un dono che viene dal Signore” (Salmo 127:3)

Il mondo è scosso da crisi e conflitti. I bambini in particolare, privati del loro futuro, sono colpiti duramente. A prescindere dalla loro origine, tutti hanno il diritto di vivere la loro infanzia, di sapere che sono al sicuro e protetti.

Nella Bibbia, i bambini ci vengono presentati come una benedizione di Dio. Gesù stesso ha detto: “Lasciate stare i bambini e non impedite loro di venire da me, perché il regno dei cieli è di chi è come loro” (Matteo 19:14). La storia di Mosè, abbandonato da bambino prima di essere salvato e adottato dalla figlia del Faraone (cfr. Esodo 2:1-10), ci mostra che Dio si prende cura delle persone vulnerabili e bisognose, e guarda in particolare ai bambini; essi meritano tutta la nostra attenzione, indipendentemente dal loro status sociale o legale. Come comunità religiose, seguiamo questo esempio sostenendo le famiglie dei rifugiati e dei minori non accompagnati.

Lo stato ha l’obbligo di garantire ai bambini il diritto all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alla sicurezza, e questo obbligo vale soprattutto per coloro che cercano rifugio da noi. Insieme ai protagonisti della società civile, ci impegniamo a garantire che questi bambini ricevano l’amore, la compassione e il sostegno di cui hanno bisogno per crescere e diventare membri fisicamente e mentalmente forti della società.

Le chiese cristiane e la comunità ebraica in Svizzera sono attivamente coinvolte nel sostegno e nella cura dei minori non accompagnati. Offrono loro alloggio, programmi di formazione, sostegno psicosociale e misure di integrazione per aiutarli a costruirsi una nuova vita in Svizzera. Aiutano inoltre le famiglie nei settori in cui lo stato non fa abbastanza o non si ritiene competente. Il sostegno va dall’aiuto materiale sotto forma di pacchi alimentari, vestiti e materiale scolastico al sostegno finanziario per le cure mediche o le spese di formazione.

Il sabato del rifugiato è una buona occasione per informarsi sui bisogni dei bambini rifugiati nelle nostre comunità e per aiutare dove possiamo. È un modo per esprimere che i bambini sono un dono di Dio. Se ci sosteniamo a vicenda in questo compito, non saremo soli. Nella preghiera, possiamo essere certi che questi bambini sopravviveranno e avranno l’opportunità di crescere in un ambiente pieno di compassione, speranza e giustizia.

 

 

Appello delle comunità religiose

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