Siamo pronti?

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Gesù sta tornando!

 

Uno dei punti dottrinali, come avventisti del settimo giorno, è quello del ritorno di Gesù Cristo. È, infatti, la speranza “che arde nei nostri cuori”. E non siamo i soli. La venuta di Cristo è stata il culmine della speranza per tutti i credenti nel corso dei secoli.

Descrivendo quell’evento glorioso, il profeta Isaia scrisse: “In quel giorno, si dirà: Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!” (Isaia 25:9). Nel Salmo 50:3 leggiamo: “Il nostro Dio viene e non se ne starà in silenzio; lo precede un fuoco divorante, intorno a lui infuria la tempesta”.

Mentre era sulla terra, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:2-3). Egli ripete questa promessa con urgenza in Apocalisse 22, affermando al versetto 7: “Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro”; e nel versetto 12: “Ecco, io vengo presto e con me avrò la mia ricompensa da dare a ciascuno secondo le sue opere”; e ancora nel versetto 20: “Sì, vengo presto!”.

 

Quanto presto?

Ma quanto presto? Dal nostro punto di vista umano, soprattutto nel mondo tecnologico di oggi, tutto ciò che non è istantaneo è lento.

Gli avventisti predicano il ritorno di Cristo da 180 anni, il che può sembrare un’eternità per alcuni. Scoraggiati, alcuni avventisti hanno perso il senso dell’urgenza del ritorno di Cristo, che dovrebbe permeare ogni aspetto della vita.

Questo però non deve sorprenderci. In 2 Pietro 3:3-4 leggiamo: “Negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi e diranno: Dov’è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione”.

Pietro sottolinea che questi schernitori “dimenticano volentieri” che Dio ha creato i cieli e la terra e che c’è stato un diluvio universale. Poi avverte che un giorno tutto sarà distrutto dal fuoco.

Il brano prosegue dando importanti istruzioni e incoraggiamenti a coloro che credono:

“Ma voi, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (versetti 8-9).

 

“Trovati nella pace”

Il brano ci esorta, dal momento che la terra e tutte le cose in essa contenute saranno distrutte, a considerare che tipo di persone dovremmo essere in “santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio […]. Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace” (versetti 11-12,14).

Che chiamata abbiamo, quella di stare vicino al Signore e permettergli di guidarci mentre aspettiamo con ansia il suo ritorno.

Il libro degli Ebrei ci incoraggia: “Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa! Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l’anima mia non lo gradisce. Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita” (Ebrei 10:35-39).

Amici, la Parola di Dio ci parla. Non permettete a nessuno di togliervi la speranza nel prossimo ritorno di Gesù Cristo. Egli tornerà presto!

 

Letterale, personale, visibile

Il punto dottrinale numero 25 degli avventisti del settimo giorno afferma che:

“Il ritorno di Cristo è la beata speranza della chiesa, il punto culminante del Vangelo. La venuta del Salvatore sarà letterale, personale, visibile e globale. Quando ritornerà, i morti giusti risusciteranno e, insieme con i viventi giusti, saranno glorificati e trasportati in cielo, mentre gli empi morranno. L’adempimento della maggior parte delle profezie e l’attuale condizione del mondo indicano che il ritorno di Cristo è imminente. Il momento di questo evento non è stato rivelato, perciò siamo esortati a essere pronti in ogni istante” (“Il ritorno di cristo”, 25° punto dottrinale degli avventisti del settimo giorno).

 

Un domani non promesso

Nell’ultimo anno, qui alla sede della Conferenza Generale degli avventisti del settimo giorno a Silver Spring, nel Maryland, abbiamo perso due alti dirigenti: Maurice Valentine, vicepresidente della Conferenza Generale, e Heather-Dawn Small, direttrice dei Ministeri Femminili. Entrambe le morti sono avvenute molto rapidamente, all’improvviso.

Amici, il tempo è breve: a nessuno di noi è promesso il domani, e nemmeno il resto della giornata. Abbiamo solo questo momento, proprio ora.

Siete pronti per il ritorno di Gesù? Sia che siamo ancora in vita sia che riposiamo nella tomba, lo vedremo presto.

L’attuale deterioramento delle condizioni del mondo dovrebbe risvegliare in noi l’urgente necessità di essere pronti e di proclamare il messaggio dei tre angeli di Apocalisse 14 in previsione del prossimo ritorno di Cristo.

 

Dio conta su di noi

Lo Spirito di profezia ci dice: “In queste ore finali del tempo di grazia in cui la sorte di ogni essere umano sta per essere decisa per l’eternità, il Signore si aspetta che la sua chiesa si risvegli per impegnarsi al massimo delle sue possibilità. Coloro che sono stati liberati in Cristo tramite la conoscenza della verità sono considerati dal Signore come suoi eletti, favoriti fra tutti gli altri popoli della terra ed egli conta su di loro per proclamare le lodi di colui che li ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Le benedizioni che sono state accordate loro così generosamente devono essere comunicate agli altri. La buona notizia della salvezza deve essere proclamata a ogni nazione, tribù, lingua e popolo. Nelle visioni degli antichi profeti Dio è rappresentato in atto di riversare una luce speciale sulla sua chiesa nei giorni precedenti la sua seconda venuta, caratterizzati dall’oscurità e dall’incredulità. Come Sole di giustizia egli si leverà sulla sua chiesa e i suoi raggi porteranno la guarigione. Da ogni sincero discepolo si sprigionerà un influsso vivificante che infonderà coraggio, impegno e benessere” (Profeti e re, p. 362).

Cari fratelli e sorelle, viviamo alla fine dei tempi. Teniamoci stretti al Signore, permettendo allo Spirito Santo di riempire la nostra vita di speranza e coraggio per condividere con il mondo il messaggio del prossimo ritorno di Cristo!

 

 

Di Ted N. C. Wilson

Fonte: https://adventistreview.org/focus/ready-or-not/

Traduzione: Tiziana Calà

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