Poli opposti all’interno della chiesa

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Un approccio biblico alla polarizzazione

 

In Matteo 12:22-28 si racconta la storia di un uomo cieco e muto posseduto da un demone, che fu portato da Gesù per essere guarito. Dopo che Gesù ebbe guarito l’uomo, la folla pose la domanda: “Non è questi il Figlio di Davide?”. La folla non era ancora convinta; l’evidenza della guarigione, tuttavia, la fece riflettere sulla verità di Gesù. La domanda della folla suscitò la curiosità dei farisei. Rifiutando di accettare la possibilità che si trattasse del Figlio di Davide, i farisei affermarono: “Costui non scaccia i demoni se non per l’aiuto di Belzebù, principe dei demoni”. I farisei cercarono di screditare l’idea di Gesù come Figlio di Davide attribuendo la sua capacità di scacciare i demoni a Satana stesso. Gesù, conoscendo i loro pensieri, rispose: “Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa contro se stessa non potrà reggere. Se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno?”.

La risposta di Gesù in questa storia mette in luce il pericolo della divisione, il pericolo della polarizzazione. Gesù lo dice chiaramente: un regno diviso contro se stesso è portato alla rovina, e ogni città o casa divisa contro se stessa non può reggere. In parole povere, la divisione è sintomo di debolezza! In “La speranza dell’uomo” Ellen G. White condivide quanto segue su questo passo biblico: “Gesù disse chiaramente [ai farisei] che attribuendo a Satana l’opera dello Spirito Santo, si separavano dalla fonte della grazia” (1).

Se pensiamo alla condizione della nostra chiesa oggi, è evidente che una delle tattiche del nemico è distruggere la chiesa attraverso la polarizzazione. C’è molta divisione su varie questioni. L’aumento della polarizzazione distoglie dalla missione finale della chiesa. In “Gli uomini che vinsero un impero” c’è una chiara dichiarazione riguardo all’opera della chiesa di Dio: “La chiesa deve operare in favore della salvezza dell’uomo. Essa è stata organizzata per servire; la sua missione consiste nel portare il Vangelo al mondo; il suo scopo è quello di riflettere nel mondo la pienezza e la perfezione della natura divina. I suoi membri, che Dio ha chiamato dalle tenebre alla sua meravigliosa luce, devono rivelarne la gloria. La chiesa è depositaria della ricca grazia di Dio. Non a caso sarà proprio tale grazia a mostrare l’amore di Dio in modo pieno e definitivo perfino alle autorità e le presenze presenti nel cielo” (2). Con una missione così importante, non c’è dubbio sul perché il nemico abbia fatto dell’attacco alla chiesa una sua priorità. Una chiesa divisa avrà poco o nessun impatto nel compiere l’opera che Dio ci ha chiamato a fare in questi ultimi tempi, e per questo è importante che pastori e membri affrontino la polarizzazione all’interno della chiesa.

Sebbene la Bibbia debba essere la nostra guida definitiva per i principi fondamentali su ogni argomento, nell’affrontare l’impatto della polarizzazione è importante considerare anche l’influenza della visione del mondo. La visione del mondo è definita come “un quadro completo di idee e atteggiamenti sul mondo, su noi stessi e sulla vita, un sistema di credenze, un sistema di teorie personalizzate sul mondo e su come funziona, con risposte per una vasta gamma di domande” (3). Questa definizione considera non solo le credenze e le idee che si hanno, ma anche l’interpretazione di tali credenze nel mondo che ci circonda. Affrontare la polarizzazione nel corpo di Cristo richiederà un approccio multiforme alla comprensione della Scrittura e alla visione del mondo, con l’obiettivo di unificarsi attraverso la guida dello Spirito Santo. Se non affrontata in modo efficace, la polarizzazione può esacerbare le incomprensioni, impedire la volontà di trovare un terreno comune e inibire una comunicazione efficace tra i membri, portando così a una chiesa disfunzionale e improduttiva.

 

Di seguito sono riportati 10 passi che potrebbero rivelarsi efficaci per affrontare la polarizzazione all’interno della chiesa, indipendentemente dall’argomento:

  1. Pregare per l’unità. È importante fare del tema della polarizzazione una questione di preghiera. Pregare in modo specifico per l’unità e la saggezza all’interno della chiesa. Incoraggiandoci a pregare gli uni per gli altri, specialmente per coloro che hanno opinioni diverse su vari argomenti. Efesini 4:3 è un promemoria fondamentale: “sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace”.
  1. Sottolineare i valori cristiani fondamentali. È importante concentrarsi sugli insegnamenti chiave di Gesù, come la compassione, l’amore, il servizio e l’umiltà. Dobbiamo ricordare che la nostra identità si trova in Cristo, non nelle nostre affiliazioni politiche, economiche o sociali. Ponendo l’attenzione su Cristo, la missione della chiesa sarà organicamente prioritaria. Filippesi 4:8 ci ricorda i valori di una tale concentrazione: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”.
  1. Favorire uno spazio sicuro per il dialogo aperto. È importante avere uno spazio in cui gli argomenti possano essere discussi apertamente e con rispetto. L’obiettivo è incoraggiare l’ascolto attivo e la comprensione piuttosto che promuovere un luogo di discussione. Il pastore o l’anziano di chiesa dovrebbe cercare di facilitare una discussione sui temi più urgenti per la congregazione. Questo spazio dovrebbe affrontare il concetto di visione del mondo e il modo in cui esso modella le nostre convinzioni e i nostri valori.
  1. Promuovere l’alfabetizzazione biblica. È importante incoraggiare uno studio della Parola di Dio, poiché la Bibbia deve essere la nostra guida su tutti gli argomenti. L’intero canone biblico dovrebbe essere utilizzato per ottenere approfondimenti. Come sottolinea Isaia 28:10: “Poiché è un continuo dar precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là!”. Nel suo libro “Canonical Theology”, John Peckham afferma che “un sistema canonico guarda oltre (senza trascurare) i limiti dei singoli testi e passaggi, considerando le sue parti alla luce del tutto e il suo tutto alla luce delle sue parti, senza imporre l’una sull’altra” (4). Attraverso l’esplorazione intenzionale dell’intero canone, lo Spirito Santo fornirà maggiori approfondimenti su singoli argomenti.
  1. Incoraggiare il servizio. Quando si lavora insieme per raggiungere un obiettivo comune, si favorisce un senso più profondo di comunità, di missione e di scopo condivisi e si promuove una comunicazione senza sforzo. Impegnarsi nel servizio insieme creerà una piattaforma più facile per creare conversazioni più impegnative.
  1. Accentuare i punti in comune. Dobbiamo aiutarci a riconoscere le aree di comunanza. Indipendentemente dall’argomento, ci sono sempre aree di terreno comune. Le differenze di solito variano in base all’approccio; l’obiettivo finale, tuttavia, è spesso simile. Quando si pone maggiormente l’attenzione sull’obiettivo finale, aumenta la possibilità di unità e i valori incentrati su Cristo sono più pronunciati.
  1. Fornire istruzione sugli argomenti di dibattito. Molte dispute ecclesiali sono guidate da opinioni e non da dati di fatto. È importante fornire dati concreti sull’argomento in questione. Se l’argomento è di natura politica, possono essere utili sessioni educative non di parte su questioni politiche da una prospettiva cristiana. Questo può aiutare a comprendere i diversi punti di vista e a prendere decisioni informate. Dobbiamo anche capire che non tutti i punti di vista o i valori personali devono essere trasformati in leggi. Dio dà valore al libero arbitrio e i cristiani dovrebbero cercare di garantire la tutela di questa libertà.
  1. Insegnare a risolvere i conflitti. Il conflitto è inevitabile ovunque ci siano persone. L’obiettivo non deve essere quello di evitare i conflitti, ma di risolverli. Equipaggiando e insegnando i principi biblici della pacificazione e della risoluzione dei conflitti, come indicato in Matteo 18, saremo più abili nel gestire i disaccordi in modo costruttivo.
  1. Modellare l’unità dalla leadership. C’è una citazione di una poesia di Edgar Guest che afferma: “Preferisco vedere un sermone che sentirne uno”. È importante che i pastori e i leader della chiesa non si limitino a predicare i principi dell’unità, ma li mettano in pratica. Il pulpito non deve essere usato come spazio per promuovere programmi politici o religiosi, ma deve concentrarsi sull’insegnamento biblico e sui principi che trascendono le opinioni polarizzanti della società. C’è un solo metodo garantito per raggiungere le persone per il regno dei cieli, ed è il metodo di Cristo: “Soltanto con i metodi di Gesù possiamo avvicinare le persone con successo. Il Salvatore si rivolgeva agli uomini dimostrando loro che desiderava il loro bene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loro necessità, otteneva la loro fiducia e poi li invitava a seguirlo” (5).
  1. Celebrare la diversità. Dovremmo incoraggiarci a vicenda ad abbracciare e celebrare la diversità all’interno della chiesa come un punto di forza. Avvicinarsi a prospettive diverse da un luogo di unità favorirà una comprensione più profonda e ricca di come raggiungere persone di ogni estrazione sociale, migliorando al contempo la nostra comprensione personale di vari argomenti.

 

La polarizzazione all’interno del corpo di Cristo non è un fenomeno nuovo. In tutta la Scrittura ne vediamo prove di questa divisione: le tribù nell’Antico Testamento, i conflitti all’interno della chiesa primitiva, le differenze tra ebrei e gentili e le attuali questioni nella nostra chiesa odierna. Sebbene le sfide della polarizzazione possano rimanere con noi fino al ritorno di Gesù, dobbiamo ricordare che ci sono principi biblici che possono aiutarci a superare le divisioni e a concentrarci sullo scopo più grande di Dio: la salvezza delle anime.

L’apostolo Paolo lo spiega meglio in 1 Corinzi 1:10: “Ora, fratelli, vi esorto, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare e a non aver divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire”. Per portare a termine l’opera che Dio ci ha chiamato a fare, incarniamo questa chiamata all’unità, in modo da riflettere l’ideale di Dio per la sua agenzia designata sulla terra.

 

(1) Ellen G. White, La Speranza dell’uomo, 236

(2) Ellen G. White, Gli uomini che vinsero un impero, p. 7

(3) Sanou, “The Impact of Worldview on the Theological and Missiological Thought and Praxis of the Seventh-day Adventist Church”, Journal of Adventist Mission Studies 11, n. 2 (2015): 12-23

(4) Peckham, Canonical Theology: The Biblical Canon, Sola Scriptura, and Theological Method (Grand Rapids: Eerdmans, 2016).

(5) Ellen G. White, Sulle orme del gran medico, p. 75

 

 

Di Crystal E. Ward, pastore della chiesa avventista di Spencerville a Silver Spring, Maryland.

Fonte: https://adventistreview.org/perspectives/church/addressing-polarization-in-the-church/

Traduzione: Tiziana Calà

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