COLOMBUS, OHIO – Un cappellano della polizia e pastore di Columbus sta correndo dei rischi per aiutare i rifugiati costretti a lasciare le loro case in Siria.
John Boston, pastore della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, è a migliaia di chilometri di distanza, lungo il confine tra la Siria e il Libano. È così lontano da casa eppure così vicino alle prime linee della guerra civile.
Il pastore Boston è andato in Libano nel bel mezzo di un divieto di viaggio temporaneo che ha colpito sette paesi a maggioranza islamica.
“Di sicuro nutrivo qualche riserva, visto che sono padre di una bambina e marito di un’adorabile e splendida moglie”, ha detto Boston.
Invece di lasciare che la paura si mettesse in mezzo, Boston ha visitato i campi di rifugiati siriani tutta la settimana per conto di Word Vision, un’organizzazione umanitaria che fornisce acqua pulita e che si occupa dell’educazione dei rifugiati siriani.
“Una famiglia mi ha detto che stavano provando a restare in Siria ma i muri della loro casa sono esplosi intorno a loro, costringendoli a scavalcarli; quello è stato il momento in cui hanno deciso di andarsene”, continua il pastore Boston.
Boston sta condividendo la sua esperienza attraverso una serie di video sulla pagina Facebook della sua chiesa.
Uno dei video che ha condiviso mostra come è stato sopraffatto dalle emozioni dopo aver parlato con una donna che ha perso quasi tutta la sua famiglia in Siria.
“Per essere qui, non so se ho considerato il mio essere accettato tanto quanto volevo che sapessero quanto tengo a loro e quanto li voglio bene”, ha aggiunto.
Il pastore Boston è in viaggio di ritorno verso Columbus, dove ci si aspetta che arrivi nella tarda serata di venerdì.
“Non so cosa succederà una volta tornato, ma di sicuro so che quando tornerò, continuerò a raccontare la realtà di quello che ho visto qui”, ha concluso Boston.
Di Michelle Newell
Fonte: http://abc6onyourside.com/
Traduzione: Tiziana
