Gli educatori avventisti sostengono un ritorno alle storie bibliche per gli studenti e per la comunità
Gli insegnanti avventisti di tutta la Norvegia si sono incontrati dal 6 all’8 febbraio a Sundvolden, in Norvegia, per imparare le tecniche per condividere la propria fede nel mondo della globalizzazione, del postmodernismo e del consumismo.
“La narrativa cristiana non è più presente, perché al giorno d’oggi le persone sono influenzate dal nuovo imperialismo occidentale: globalizzazione, postmodernismo e consumismo”, ha detto Daniel Duca, Direttore del Dipartimento dell’Educazione della Chiesa Avventista del Settimo giorno nella divisione Trans-Europea, nel suo discorso di apertura alla conferenza per gli insegnanti, organizzata dalla Chiesa Avventista in Norvegia.
“Invece della salvezza dal peccato, la narrativa moderna promette che la fede nella scienza e nella tecnologia garantirà un futuro migliore”, continua Duda. “Questa metanarrazione è rafforzata da tre trend: la globalizzazione, il postmodernismo e l’aumento del consumismo”.
Globalizzazione
Secondo Duda, questa è la diffusione globale della storia umanistica, moderna e liberale. Nel XX secolo, l’umanesimo, nato durante l’Illuminismo, si è trasformato o nel liberalismo o nel comunismo. Con la caduta del comunismo nel 1989, e incoraggiato dal benessere in crescita, il liberalismo si è diffuso su scala mondiale.
Postmodernismo
Il postmodernismo è nato come una reazione agli aspetti negativi della storia umanistica, moderna e liberale, come, ad esempio, la degradazione ambientale, l’aumento della povertà, le armi nucleari, le sfide economiche, la disgregazione psicologica e sociale. Questo ha messo in discussione l’ottimismo della modernità: forse non ci stiamo muovendo verso un mondo migliore. Il postmodernismo ha insistito, affermando che era naturale interrogarsi sull’idea di conoscenza oggettiva, anche sulla conoscenza cristiana.
Consumismo
Il consumismo è la conseguenza della crescita economica derivata dalla globalizzazione. Le strutture economiche hanno arricchito l’occidente a spese degli altri paesi. Il postmodernismo ci ha negato la metanarrazione moderna e il consumismo ha colmato questo vuoto.
Le moderne storie di globalizzazione e postmodernismo non funzionano. La domanda esistenziale in seguito alla presentazione di Duda deve necessariamente essere: cosa possiamo fare a questo proposito? La risposta si trova nel ritorno al racconto centrale della Bibbia, nell’incoraggiare gli studenti e in una rinnovata attenzione alla comunità.
“L’unico modo per ripristinare una narrativa abbandonata è incorporarla dentro una più grande”, ha detto Duda. “Dio non ha mai voluto che vivessimo come individui isolati. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro e la comunità cristiana ricopre questo ruolo”.
“Dirigiamo scuole cristiane perché Dio esiste”.
Dio in classe
Un altro importante tema della conferenza degli insegnanti è stato come includere Dio nella classe, instaurando la consapevolezza di Dio in tutte le materie. Gli insegnanti spesso non riescono a capire o addirittura a vedere le loro opportunità, perché sono influenzati dal soddisfare i requisiti curriculari definiti dal governo. Tuttavia, il sottolineare l’importanza dei valori cristiani è un trend in crescita al di fuori del sistema scolastico avventista del settimo giorno, sottolineato e incrementato dal lavoro di persone come David Smith e dal suo sito internet www.whatiflearning.com.
I presentatori della conferenza hanno detto che il sistema della scuola avventista deve accogliere la visione olistica dell’uomo, incluso nella metanarrazione di vita nel Suo universo da parte di Dio stesso.
“Dirigiamo scuole cristiane perché Dio esiste”, ha detto Nina Myrdal, Direttore del Dipartimento dell’Educazione della Chiesa Avventista del Settimo Giorno in Norvegia. “La vita non può essere suddivisa in compartimenti stagni e la Sua esistenza deve essere riconosciuta in tutti gli aspetti della nostra vita, compresa la scuola”.
Widar Ursett
Fonte: http://www.adventistreview.org/church-news/story4841-norwegian-teachers-keeping-god-in-the-classroom