L’importanza del paracadute

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Lavoriamo meglio quando lavoriamo insieme

 

Charles Plumb era un pilota americano di jet da combattimento durante la guerra del Vietnam. Venne colpito durante la sua settantacinquesima missione nel Vietnam del Nord. Si paracadutò in territorio nemico, dove trascorse 2.103 giorni in prigione. Plumb sopravvisse e pilotò aerei ancora per un paio di anni prima di andare in pensione.

Un giorno un uomo gli disse: “Tu sei Plumb! Hai pilotato dei caccia a reazione in Vietnam dalla portaerei Kitty Hawk. Sei stato colpito!”. Confuso, Plumb chiese come facesse quell’uomo a saperlo.

“Ho preparato il tuo paracadute”, rispose l’uomo.

“Immagino che abbia funzionato!”, rispose Plumb. “Se il paracadute non avesse funzionato, oggi non sarei qui”.

Non solo nell’esercito, ma anche nella chiesa, molte persone fanno sì che una missione abbia successo. Le chiese non sono gestite da singoli ranger, cowboy o guerrieri solitari che svolgono il proprio ministero, anche se chiamati da Dio a farlo. Siamo tutti parte di un’operazione complessa, complicata e multiforme, coordinata da Dio.

Un ministero che esemplifica questa cooperazione è il Ministero Avventista delle Possibilità (APM). In apparenza si rivolge alle persone cieche, sorde e fisicamente paralizzate, alle persone rimaste orfane, vedove e a coloro che hanno problemi di salute mentale. Si tratta di un ministero cruciale che si rifà al messaggio di Gesù di andare incontro ai bisognosi.

Sotto la superficie, l’APM rivela una lezione più grande. Sì, tutti devono essere raggiunti, ma raggiunti per cosa? Il testo di 2 Timoteo 2:2 afferma: “E le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri”. Raggiungiamo molti affinché quei molti ne raggiungano ancora di più.

L’APM non si limita a raggiungere i propri “elettori”. Li “raggiunge” in modo che possano realizzare il loro pieno potenziale di discepoli e quindi raggiungere altre persone ancora. Questo è il principio fondamentale delle “possibilità”. Ciò che una volta era considerato una debolezza, ora è un vantaggio in favore del Vangelo.

I ministeri maschili e femminili non si limitano a raggiungere rispettivamente uomini e donne, ma li ispirano a raggiungere altri uomini e donne. Il ministero dei giovani e dei bambini non si limita a raggiungere i giovani, ma insegna agli animatori (di qualsiasi età) a raggiungere i giovani e i bambini. Il ministero della famiglia non si occupa solo di questioni familiari, ma ispira le famiglie a usare il mezzo della famiglia per raggiungere altre famiglie. I ministeri personali non sono costituiti da pochi membri laici formati a svolgere un lavoro di evangelizzazione individuale, ma da ogni membro che educa tutti a compiere l’opera di Gesù. Anche il ministero pastorale non è l’opera del singolo, ma la potenziale moltiplicazione dell’opera del pastore in ogni lavoratore. E potrei continuare con l’elenco!

I nostri attuali approcci al ministero sono diventati semplicistici. Se ci sono bambini, li indirizziamo ai ministeri per i bambini; se c’è una donna, la indirizziamo ai ministeri femminili. Dopo anni di sermoni sulle passioni individuali, sui doni e sugli interessi unici, abbiamo creato dei silos nei nostri ministeri. Il risultato è che prepariamo il paracadute solo se siamo bravi a farlo e se lo consideriamo l’obiettivo finale del ministero.

La realtà è che ogni discepolo di Gesù è stato chiamato all’evangelizzazione e al servizio. La prospettiva più ampia mostra che i nostri ministeri lavorano insieme. Il ministero non si basa solo sulla passione, l’interesse e il talento individuali, ma anche sulla capacità dello Spirito Santo di benedire tutti. Certo, ci sono specialità e aree in cui potremmo lavorare in modo più efficiente. Ma tutti siamo chiamati a partecipare all’opera della missione, indipendentemente dall’estroversione, dall’introversione, dal temperamento o dalla personalità. Offriamo le nostre abilità, disabilità, possibilità, disponibilità e capacità alle responsabilità che ci sono state affidate da Gesù.

Lavoriamo meglio quando lavoriamo insieme. Chiedetelo a Charles Plumb.

 

 

Di Justin Kim, direttore della rivista Adventist Review

Fonte: https://adventistreview.org/editorial/when-someone-packs-your-parachute/

Traduzione: Tiziana Calà

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