Se pensiamo ai numerosi impegni di una nuova giornata, ogni mattina può rappresentare una sfida per mobilitare le nostre risorse, una prova combinata di velocità e resistenza, o una corsa contro il tempo con ostacoli noti ma anche sfide sorprendenti che a volte rischiano di sopraffarci.
In questo contesto, è naturale concentrare la nostra attenzione su noi stessi (sui nostri doveri, sulla corsa contro il tempo, come viene spesso chiamata la vita moderna) e meno sugli altri. Vale a dire, meno su coloro con cui entriamo in contatto quotidianamente e la cui presenza, costante o fugace, fa parte dello scambio di esperienze che segna la nostra traiettoria.
In altre parole, è molto facile dimenticare gli altri quando siamo troppo occupati o troppo preoccupati dai nostri problemi. E se questo vale per noi, è facile capire come gli altri possano cadere nella stessa trappola dell’indifferenza, dando vita a un circolo vizioso di indisponibilità nelle nostre interazioni a casa, al lavoro, per strada, al supermercato o tra vicini di casa.
Perché questo approccio è rischioso? Perché la vita non è una lunga serie di compiti da svolgere con precisione e uniformità, ma una complessa manifestazione di stati d’animo in cui tutte le persone giocano un ruolo importante. Ma poiché le cose da fare sono tante e la giornata è breve, come possiamo prestare attenzione a chi ci circonda in un modo che non costi molto ma che esprima interesse e sincerità?
La risposta non rivela una formula “magica” o la necessità di uno sforzo sovrumano per non perdere di vista chi ci circonda. Basta un’azione semplice e diretta, significativa nella sua apparente banalità: fare dei complimenti.
I complimenti svoltano la nostra giornata
Sebbene si tenda a sottovalutare l’impatto positivo che le parole gentili hanno sugli altri, secondo gli esperti il cervello elabora i complimenti come se fossero ricompense economiche.
Esprimere apprezzamento a una persona la fa sentire apprezzata e solleva anche l’umore di chi fa il complimento. Per i dipendenti, un feedback positivo da parte dei dirigenti riduce gli effetti dello stress sul posto di lavoro, che a sua volta migliora le prestazioni lavorative. Praticamente tutti ne traggono beneficio e gli esempi di vita reale rafforzano l’idea che i complimenti fanno davvero bene.
La Wayne Valley High School del New Jersey è un esempio perfetto del potere dei complimenti. Seguendo una tradizione consolidata da diversi anni, i responsabili della scuola incoraggiano sia il personale sia gli studenti a partecipare a un’attività nota come “Third Party Compliments”. Nell’ambito di questa attività annuale, i partecipanti scrivono volontariamente e anonimamente messaggi personalizzati di incoraggiamento, apprezzamento, rispetto o gratitudine a persone specifiche intorno a loro (studenti, insegnanti, personale scolastico vario). I messaggi vengono caricati su una piattaforma interna, ordinati e preparati per essere distribuiti fisicamente ai destinatari, che hanno la possibilità di leggerli ad alta voce e di condividere le loro reazioni spontanee in classe, durante l’intervallo o in qualsiasi altro momento in cui possono godere dell’attenzione collettiva.
Sebbene il progetto richieda un grande impegno, la direzione della scuola ritiene che i risultati giustifichino lo sforzo. L’attività è molto attesa dalla maggior parte degli alunni, che ritengono che i messaggi di apprezzamento dati in un contesto organizzato rendano l’atmosfera scolastica più piacevole e amichevole durante tutto l’anno.
La capacità di fare complimenti
Un altro studio ha rilevato che il 90% degli intervistati ritiene che dovremmo farci i complimenti più spesso, perché è vantaggioso per entrambi. Nella pratica, però, solo il 50% dei partecipanti a cui è stato chiesto di scrivere un complimento a qualcuno della propria cerchia di amici ha avuto il coraggio di farlo.
Studi simili hanno dimostrato che le persone temono le reazioni degli altri e mettono in dubbio la loro capacità di fare un complimento. Secondo altre ricerche in questo campo, i timori possono essere superati se ci si concentra sulla componente umana del messaggio, in modo che trasmetta calore, onestà e cordialità, piuttosto che sulla capacità di creare un messaggio grandioso, carico di paroloni o espressioni sofisticate. Allo stesso tempo, la raccomandazione principale è che gli elogi siano sinceri e specifici, che riflettano la nostra attenzione ai dettagli e che siano generosi, stando attenti a non arrivare agli estremi che sono al limite dell’adulazione o delle lodi inutili.
Si teme anche che un’alta frequenza di complimenti possa svalutare la loro sostanza, o che i complimenti funzionino solo se rimangono rari, come le gemme. Ma, contrariamente alle aspettative, ricevere complimenti sinceri ma regolari non rende nessuno immune dalla convalida che riceve, perché il bisogno di essere visti, apprezzati e incoraggiati è un bisogno costante, come il bisogno di cibo. A questo proposito, un esperimento condotto nel 2019 ha dimostrato che, nonostante le ipotesi pessimistiche dei partecipanti, i complimenti quotidiani ricevuti per una settimana non hanno reso i destinatari indifferenti alle parole di apprezzamento rivolte loro, né scettici sulla loro sincerità. Al contrario, li ha rallegrati ogni volta.
Il bisogno di essere apprezzati
Poiché “sentirsi apprezzati e stimati sono bisogni umani fondamentali” (Marcia Naomi Berger), è importante non solo imparare a fare complimenti, ma anche a riceverli, tenendo presente che, in qualsiasi tipo di interazione, la formazione e l’espressione di opinioni positive su come è realmente una persona, sul suo carattere, sulle sue idee e sulle sue azioni, sono alla base del desiderio di sviluppare una relazione di cooperazione.
Questa raccomandazione vale anche per noi stessi: dobbiamo imparare a ricevere i complimenti che possiamo fare a noi stessi. È un segno di consapevolezza di sé e un esercizio necessario per costruire l’autostima (le persone che si sottovalutano hanno difficoltà ad accettare i complimenti). Possiamo cominciare ad accogliere la nostra unicità, i doni che ci sono stati dati, le abilità che abbiamo sviluppato nel tempo e le qualità che ci portano al successo, così come quelle che ci permettono di accettare il fallimento.
La forza di ricevere e fare complimenti dimostra che siamo in pace con noi stessi, che siamo in grado di riconoscere il successo o i risultati (personali o altrui); è un buon modo per ritirarsi dalla competizione dannosa con gli altri, un modo per abbassare la guardia. Allo stesso tempo, i complimenti possono aiutarci a rompere il ghiaccio in una nuova conversazione, a salvarci nei momenti chiave, a motivarci a vedere il lato positivo delle cose, e a farci diventare più aperti, premurosi e fiduciosi nei confronti delle persone.
Di Genia Ruscu, ha conseguito un master in consulenza sociale.
Fonte: https://st.network/analysis/top/why-compliments-make-our-day-better.html
Traduzione: Tiziana Calà