Era giovane, bella, intelligente, proveniva da una famiglia amorevole ed era popolare tra i suoi coetanei. La vita era fantastica. Davanti a lei c’erano tutte le possibilità di essere felice, di avere successo e di raggiungere grandi traguardi, ma poi si verificò una tragedia. In un tragico giorno del 2003, lei e sua madre rimasero intrappolate in un edificio in fiamme. Erano fianco a fianco: lei riuscì a salvarsi, ma sua madre purtroppo no. L’ultima voce che sentì fu quella di sua madre che la chiamava per nome, qualcosa che non avrebbe mai dimenticato. Non riusciva a conciliare il fatto che fossero fisicamente insieme, ma che sua madre non si fosse salvata. Si è ammalata fisicamente a causa degli effetti del fumo e, insieme al dolore emotivo per la perdita della madre, è sfociata in una profonda e persistente depressione che l’ha portata a suicidarsi. Una motivazione comune per cui un adolescente si suicida è che molti di loro soffrono di depressione o soffrono a causa di una brutta situazione. Per lei era troppo doloroso continuare a vivere.
Principali cause di morte tra gli adolescenti
Una delle principali cause di morte tra gli adolescenti è il suicidio. Il Center for Disease Control riferisce che si tratta della terza causa di morte nella fascia di età 15-24 anni, dopo gli incidenti e gli omicidi. Ancora più preoccupante è il fatto che il suicidio rappresenta la quarta causa di morte per i bambini di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Al giorno d’oggi, il suicidio degli adolescenti è un problema ben reale negli Stati Uniti.
Nella sua ricerca, Steinberg riferisce che fino al 10% degli adolescenti ha tentato il suicidio in qualche occasione, ma un numero ancora maggiore lo ha anche solo preso in considerazione. I fattori di rischio generali sono quattro e sembrano valere sia per gli adolescenti afroamericani sia per quelli bianchi e latini: depressione e abuso di sostanze, storia di suicidio in famiglia, stress e rifiuto, conflitto familiare. Avere più di uno di questi fattori di rischio è particolarmente pericoloso.
Woolfolk afferma che il suicidio è spesso una risposta ai problemi della vita che i genitori e gli insegnanti a volte ignorano.
Segnali di allarme
Ci sono numerosi segnali di allarme che indicano che qualcosa non va. È importante essere consapevoli dei cambiamenti che il giovane sta sperimentando, che possono includere:
- cambiamenti nelle abitudini alimentari o di sonno
- cambiamenti estremi di peso
- calo dei voti scolastici
- cambiamenti nell’umore o nel temperamento abituale
Gli studenti a rischio di suicidio a volte regalano improvvisamente oggetti preziosi, come iPod, CD, vestiti o animali domestici. Sembrano depressi o iperattivi e possono arrivare ad affermare cose come “Niente ha più importanza”, “Non dovrai più preoccuparti per me” o “Mi chiedo come sia morire”. Possono iniziare a saltare la scuola o a smettere di lavorare. È particolarmente pericoloso se il giovane non solo parla di suicidio ma ha anche un piano per metterlo in atto.
Miti e fatti sul suicidio
Mito: le persone che parlano di suicidio non si uccidono.
Fatto: otto persone su dieci che si suicidano hanno confidato a qualcuno che stavano pensando di farsi del male, prima di farlo davvero.
Mito: quando una persona parla di suicidio, bisogna cambiare argomento per distrarla.
Fatto: bisogna prenderla sul serio. Ascoltate attentamente ciò che vi dice. Date loro la possibilità di esprimere i propri sentimenti. Fate capire loro che siete preoccupati e aiutateli a trovare aiuto.
Mito: la maggior parte delle persone che si uccidono vuole davvero morire.
Fatto: la maggior parte delle persone che si uccidono sono confuse sul fatto di voler morire. Il suicidio è spesso inteso come una richiesta di aiuto.
Come prevenire il suicidio
Fortunatamente, la depressione adolescenziale può essere curata e, in qualità di genitori, insegnanti o amici, si possono compiere numerose azioni per cercare di aiutarli. Si può iniziare imparando a riconoscere i sintomi della depressione ed esprimendo preoccupazione quando si notano i primi segnali di allarme. Parlare del problema e offrire sostegno può essere molto utile per riportare l’adolescente sulla retta via. La preghiera, la lettura approfondita dell’argomento, il dialogo con alcuni professionisti e la disponibilità ad ascoltare e a chiedere aiuto alla persona che soffre sono alcuni dei modi per prevenire il suicidio adolescenziale. Quando riusciamo ad aiutare gli adolescenti a capire che non è troppo doloroso continuare a vivere, questi possono sperimentare quello che alcune persone che hanno pensato o tentato il suicidio hanno definito “un bonus vita, una rinascita, un nuovo inizio”.
Un giorno tutto questo finirà; abbiamo la speranza e la certezza nella Parola di Dio. Apocalisse 21:4 dice: “Egli [il Signore] asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate”. Lode a Dio! Non ci saranno più suicidi.
Di Janice Johnson Browne, Ph.D.
Traduzione: Tiziana Calà