Il tanto chiacchierato film nel nostro ambiente, “La battaglia di Hacksaw Ridge”, capolavoro di Mel Gibson candidato a 6 oscar, è finalmente uscito anche negli ultimi paesi europei. Il film racconta la storia di Desmond Doss, obiettore di coscienza avventista della Seconda Guerra Mondiale, insignito della Medaglia d’Onore per avere, contro ogni ragionevolezza, salvato sul campo di battaglia almeno 75 persone sull’isola di Okinawa non portando alcun’arma! È una storia di fede prima e di eroismo poi, che se da una parte esalta la volontà di salvare piuttosto che di uccidere del protagonista, dall’altra ci mostra in modo molto crudo e schietto l’orrore della guerra.
Io personalmente, avendo visto il film con gli occhi di una persona di fede, tra l’altro la stessa identica del protagonista, devo essere sincero, rimango scosso. Sì, penso che la visione di questo film non possa lasciare indifferenti, e a maggior ragione chi si professa come Desmond, cristiano.
Prendere la sua fede, la sua volontà di sacrificio e lotta per ciò che conta davvero, la sua integrità nei confronti della propria coscienza e il suo amore per i propri compagni e per Dio, e poi paragonare tutto questo alla propria fede-volontà-integrità-amore, beh… ti mette in difficoltà.
Però grazie Dio e grazie Desmond per questa storia, e sapete perché? Perché porta RISVEGLIO!
Ci risveglia dal torpore quotidiano, ci risveglia da tutta quell’accozzaglia di cose inutili dalle quali ci lasciamo distrarre e con le quali ci circondiamo, e ci ricorda che noi viviamo per un motivo. Ci ricorda che noi viviamo per Dio!
C’è un altro aspetto che poi voglio sottolineare: la testimonianza. Grazie a Doss e grazie a Gibson, per la prima volta troviamo in un grande successo di Hollywood un film che non solo promuove valori cristiani, ma dove troviamo un protagonista di fede avventista, che non crede nella violenza, osserva il sabato, si astiene dai rapporti pre-matrimoniali e, cosa più importante di tutte, vive restando fedele a quello che crede e alla volontà di Dio. E, la cosa più bella, trasforma le persone con cui entra in contatto. È per questo che bisogna approfittarne, e far sì che più persone possibili possano ricevere la sua testimonianza.
La frase forse più emblematica del film è “Please Lord, help me get one more.” (“Ti prego Signore, aiutami a salvarne ancora uno.”), che Doss ripeteva ogniqualvolta ripartiva in mezzo alle bombe e ai nemici per cercare un altro compagno. Posto di fronte a queste scene non posso non chiedermi: “Perché Doss? Perché l’hai fatto? Perché hai rischiato la tua vita per salvare quella di chi ti disprezzava?”
Forse, se potesse rispondermi, mi direbbe: “Gesù aveva salvato la mia vita, era arrivato il momento per fare la mia parte.”
Per sapere di più su Doss e la sua fede: http://desmonddoss.ch/
Scritto da Dragan Bjelic