Conoscerlo personalmente
Quarant’anni fa non avremmo potuto immaginare i cambiamenti degli ultimi anni. Probabilmente ricorderete dove eravate quando il mondo è andato in lockdown. Per me era un venerdì mattina presto, ed ero ancora a letto quando ho ricevuto la telefonata che annunciava la chiusura delle scuole. In una sola notte tutte le scuole e la maggior parte delle aziende hanno chiuso. Chi poteva sapere per quanto tempo avremmo dovuto affrontare strade vuote, negozi di alimentari deserti e scuole online?
La società continua a cambiare, ma non in meglio. Le voci alla ricerca di qualcuno o qualcosa da incolpare dominano i media. Vedo solo una risposta, e non sono più leggi o iniziative per salvare il pianeta né serie TV cristiane. L’unica soluzione che vedo è la necessità di una sete sincera di Gesù e di una ricerca diligente della Scrittura. Il mio desiderio oggi è di condurvi a vedere in Gesù l’unica speranza e risposta alla nostra situazione.
Gesù è la mia pace
Nella Bibbia ci sono due storie che riguardano i discepoli e Gesù sul mare di Galilea. Nella prima, Gesù è esausto dopo una faticosa giornata di insegnamento e guarigione. Vuole attraversare l’altra sponda del lago. “Liberatosi infine della folla, stanco e affamato, Gesù si stese nella barca e si addormentò” (La speranza dell’uomo, p. 246). Si scatenò una grande tempesta, le onde si abbatterono sulla barca e Gesù continuò a dormire! Dormì durante la peggiore tempesta che i discepoli ricordassero! Erano terrorizzati e sapevano che le cose si stavano mettendo male.
Avete mai avuto così tanta paura? Non mi sono mai trovata in una tempesta come quella sull’acqua, ma che ne dite di ricevere una telefonata nel cuore della notte, o una diagnosi di cancro, o di sentirvi dire che il vostro coniuge vuole divorziare? Forse per voi è stato affrontare il Covid o la possibilità di perdere il lavoro, oppure un tornado o un terremoto. Forse non si tratta di un grande evento, ma può portare una mancanza di pace nella vostra vita. C’è incertezza quando ci guardiamo allo specchio e la sentiamo. È la paura che ci debilita e ci fa dimenticare il nostro Salvatore. Questo è ciò che è accaduto ai discepoli. “Assorbiti dalla lotta contro il naufragio, i discepoli si erano dimenticati che Gesù era nella barca”. È successo anche a voi? Ci dimentichiamo di Gesù. Diciamo di essere cristiani, parliamo di Gesù, andiamo in chiesa e nelle scuole avventiste, studiamo persino la Bibbia. Ma quando la calamità colpisce, cadiamo nella trappola del diavolo della depressione, della preoccupazione, della paura, del dubbio o della colpevolizzazione. Sono così felice che Gesù non ci abbandoni quando ci dimentichiamo di lui!
Gesù chiese ai discepoli, dopo aver calmato il mare: “Perché avete paura, o gente di poca fede?” (Matteo 8:26). “Se i discepoli avessero avuto fiducia in lui [Gesù] si sarebbero mantenuti calmi”. Come possiamo rimanere calmi in mezzo alle nostre tempeste? Nel mio cammino con Gesù, ho capito che finché sono con Gesù, se mi ricordo che Gesù è nella mia barca, non ho nulla da temere; anche se non capisco quello che mi sta succedendo, anche se la tempesta infuria fuori, avrò pace dentro di me. Sì, Gesù è la mia pace.
Gesù è la mia verità
È possibile conoscere la verità oggi? Certamente non dalla televisione, dai giornali scandalistici, dalla scienza o dai social media. Le persone fingono di essere qualcosa che non sono. Non possiamo credere a tutto ciò che vediamo. Le informazioni provengono da così tante direzioni che è difficile distinguere la verità dall’inganno. Dobbiamo guardare a Gesù, che è la verità, e alla verità che troviamo nella Bibbia. Conoscere la verità ci rende liberi (cfr. Giovanni 8:32). Se sentiamo di perdere fiducia nella Bibbia a causa della scienza, dei media o della maggioranza, voglio incoraggiarvi a leggere la Bibbia e a fidarvi della Parola di Dio. Egli è lo stesso ieri, oggi e domani; non cambia mai! Sì, Gesù, la Parola, è la mia verità!
Gesù è il mio pastore, la mia guida
Il liceo è stato un periodo in cui abbiamo iniziato a praticare la nostra indipendenza. Volevamo essere popolari, benvoluti e rispettati. La scelta dei responsabili di classe era una questione importante. Volevamo che i compagni di classe giusti fossero i nostri leader. Ma tutti seguono qualcuno, anche i leader. Il problema diventa allora: chi o cosa seguiamo e perché?
In tutte la Scrittura Gesù è raffigurato come un pastore. Perché? Un pastore guida, cura, conforta, protegge e provvede alle pecore. Un pastore è il capo delle pecore. Ma perché i discepoli hanno seguito Gesù, perché hanno scelto lui come guida? Gesù non portava alcuna garanzia di prosperità, sicurezza, cibo, riparo o status sociale. Non aveva una casa, era diretto verso una croce, e seguirlo significava una potenziale persecuzione e una possibile morte.
Anche se Pietro e gli altri non sempre capivano Gesù e spesso fraintendevano la sua missione, riconobbero Gesù come Messia. Ciò che udirono scosse i loro cuori come nulla aveva fatto prima! Come disse Pietro: “Signore, da chi andremmo noi?” (Giovanni 6:68).
Ammetto di essere testardo. Personalmente, ho lottato per permettere a Gesù di guidarmi, di comandare in tutti gli ambiti della mia vita. Ho finalmente riconosciuto che Gesù, il Portatore di Pace, la Verità, il buon Pastore, è completamente affidabile. Solo le parole di vita di Gesù danno conforto, riposo, sostentamento, protezione, verità e guida. Sì, Gesù è il mio pastore, la mia guida; non voglio seguire nessun altro!
Gesù è il mio tutto
Avevo 34 anni, ero single e pronta per la mia nuova avventura: trasferirmi dalla California al Maryland. Avevo un lavoro in attesa, un nuovo appartamento e un mare inesplorato di amici sconosciuti. Mi chiamavo scherzosamente “signora Abramo”. Prima di partire, la mia migliore amica mi ha citato questo testo: “Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: il Signore degli eserciti; il tuo redentore è il Santo d’Israele, che sarà chiamato Dio di tutta la terra” (Isaia 54:5). Mi incoraggiò ad applicare seriamente questo testo alla mia vita. Era un’idea nuova per me: Dio nel ruolo di marito del suo popolo. Come si applicava alla mia situazione? Quante cose avevo da imparare! Sono passati 18 anni e questo versetto è diventato il mio cavallo di battaglia. Allora cosa è cambiato? Come può un versetto passare dall’essere altamente sconcertante a essere completamente apprezzato? Posso dire onestamente che, sebbene sia sempre stata una cristiana avventista convinta, non sono sempre stata innamorata di Gesù. Non lo vedevo come il mio “tutto”, l’unico di cui avevo bisogno.
In uno dei periodi più strazianti della mia vita, ero in preda alla disperazione più totale. Lo stomaco mi si annodava, le lacrime non si fermavano e i singhiozzi mi lasciavano esausta. Mi sentivo così sola! Non è durato un giorno o una settimana, ma alcuni mesi. Vi siete mai sentiti soli, con il cuore spezzato e persi? Alla fine mi sono rivolta a Dio e ho reclamato la sua promessa. “Hai detto che sei il marito del tuo popolo. Ho bisogno che tu ti prenda cura di me, che mi consoli. L’hai promesso! Ho bisogno che tu faccia questo per me!”. Immediatamente una calma totale mi invase; le mie lacrime cessarono, il mio corpo tremante si calmò e rimasi in pace. Non dimenticherò mai la tenerezza con cui Gesù mi ha abbracciato quel giorno. Ho sempre creduto in Gesù, ho sempre creduto nella Bibbia, ma non avevo mai sperimentato un intervento personale così drammatico nella mia vita. Cominciai a riconoscere quanto Gesù mi amasse e come fosse sempre stato fedele, sempre presente, sempre disponibile! Le sue promesse sono diventate reali per me e ho scelto di rivendicarle, di confidare che mi avrebbe guidato nel corso della vita.
Gesù è al primo posto nel mio cuore; a lui mi rivolgo per ogni necessità. Credo che quando Gesù è al primo posto nel nostro cuore, quando amiamo Gesù più di ogni altro, niente può farci disperare. Sì, Gesù è mio marito, per l’eternità! In questi anni sono successe molte cose, alcune di cui sono eternamente grata, altre che vorrei dimenticare. Ma la mia lezione più grande è stata permettere a Gesù di diventare tutto per me. Ho una pace totale, conosco la verità, seguo l’unica vera guida e riposo nella sua cura. La domanda di oggi è: chi è Gesù per voi? È qualcuno con cui parlare durante la giornata o solo una volta ogni tanto? Rivendichi le sue promesse per te stesso? È lui la fonte della vostra verità, pace e saggezza? Il mondo di oggi è sempre più pieno di crimini e caos, le libertà stanno scomparendo e il male viene proclamato come bene: tutti segni che Gesù sta per arrivare. Ma non abbiamo nulla da temere, perché è la nostra speranza e il nostro aiuto! Prego che tutti noi oggi possiamo scegliere Gesù.
Di Carole Huenergardt Ford, un’insegnante di scienze in pensione che vive a Oracle, in Arizona, con il marito Rob
Fonte: https://adventistreview.org/magazine-article/who-jesus-is-to-me/
Traduzione: Tiziana Calà