Voglio tornare a casa!

Shares

“Sono stanco di stare qui! Voglio andare a casa!”, piagnucolava mio figlio dal sedile posteriore dell’auto. Avevamo scelto di andare al parco, ma aveva iniziato a piovere inaspettatamente. Avevamo deciso di aspettare, ma mentre eravamo seduti in macchina, mio figlio, annoiato, arrabbiato e frustrato (e questa volta più educatamente) aveva chiesto se potevamo andare a casa. Ho acconsentito, dirigendo l’auto verso casa.

Sono d’accordo con mio figlio… voglio andare a casa! Non so voi, ma le cose in questa terra non sembrano migliorare, anzi, stanno peggiorando!

Mentre sto qui a scrivere, il mio pensiero va alla mia famiglia che vive in Florida e che, nel giro di poche settimane, ha dovuto affrontare non uno, ma due potenti uragani. Penso a loro e voglio tornare a casa!

Penso alla mia famiglia e ai miei amici di Asheville, nella Carolina del Nord, e all’area circostante (dove ho vissuto per quattro anni). Conosco personalmente persone e comunità che sono state duramente colpite da questi due ultimi uragani; la casa della zia della mia migliore amica è stata letteralmente cancellata dalla cartina! L’unica cosa che le è rimasta è la sagoma di un blocco di cemento dove si trovavano le fondamenta!

Penso a loro e voglio tornare a casa!

 

Le tempeste della vita

L’apostolo Giovanni, giunto all’ultima parte della sua vita, era un’altra persona che non solo aveva visto, ma aveva anche sperimentato personalmente la sua parte di sofferenza attraverso le tempeste della vita e, più specificamente, sotto forma di persecuzione religiosa. Giovanni aveva vissuto vedendo tutti i suoi amici uccisi, martirizzati per la causa di Cristo. Era l’ultimo in vita.

Riuscite a immaginare cosa doveva passargli per la testa mentre sedeva isolato a Patmos, quella piccola isola greca nel mar Egeo, esiliato dal governo romano per aver predicato Gesù (cfr. Apocalisse 1:9). Mentre era seduto lì, lontano da tutti quelli che conosceva e amava, con la vita apparentemente distrutta e in disordine, probabilmente gli mancavano i suoi amici e la sua famiglia… la sua famiglia biologica, i 12 “fratelli” con cui aveva trascorso tanto tempo da nascente cristiano, e Gesù. Quanto deve essergli mancato, quanto deve aver sofferto desiderando di poter stare ancora con Gesù.

Secondo qualsiasi altra stima, era un uomo distrutto. Aveva perso tutto, ma aveva scelto di concentrarsi non sulle cose negative che gli erano accadute nel passato e nel presente, ma su quelle positive che sarebbero accadute in futuro. Lì, su quell’isola desolata, per tutto il libro dell’Apocalisse, continuerà a scrivere di cose incredibili che sarebbero accadute. Conclude questa incredibile narrazione nei capitoli 21 e 22 con un’incredibile descrizione di qualcosa di migliore, di migliorato… di nuovo!

 

La terra 2.0

In Apocalisse 21:1-7, Giovanni ci parla della nuova e migliorata “terra 2.0”:

“Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono, che diceva: Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate. E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose. Poi mi disse: Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere, e aggiunse: Ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio”.

 

Non dimenticare!

In Apocalisse 22, l’ultimo capitolo dell’ultimo libro della Bibbia, nei versetti 7, 12 e 20, Giovanni ci ricorda nuovamente che Gesù ritornerà presto. È quasi come se non volesse che ci impantanassimo, ci abbattessimo, ci scoraggiassimo a tal punto da dimenticare che Gesù ritornerà, quando? Presto!

Al versetto 17, Gesù ci ricorda e offre a ciascuno di noi l’acqua vivificante che egli è. Ci supplica di venire: “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode, dica: Vieni. Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita”.

 

Di che cosa avete sete?

Siamo veramente assetati di qualcosa di diverso da ciò che questa terra ha da offrire? Qual è la vostra risposta all’offerta di Gesù? Lo stesso Giovanni che ha scritto l’Apocalisse ha anche avvertito i discepoli di Gesù di questa triste verità: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (1 Giovanni 2:15-17).

 

Morire lentamente

Sappiamo che questa terra sta lentamente ma inesorabilmente morendo: dal momento in cui Adamo ed Eva hanno peccato per la prima volta, hanno mandato la terra su un biglietto di sola andata verso l’autodistruzione. La realtà è che la terra, nel suo stato attuale, non può rimanere tale, nemmeno così malridotto… Dio ci promette che alla fine non potrà che peggiorare! “Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta, nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio” (Romani 8:19-22). L’unica speranza che questa terra ha è Gesù!

 

Tempo di prendere una decisione

Così Giovanni, in visione, termina la sua lettera a tutti i cristiani invitandoci a prendere una decisione: verrete con Dio sulla nuova terra, la terra migliore, guarita dal peccato, dalla morte, dalla devastazione, dalla distruzione, dalla depressione, dalla malattia, dal divorzio, dall’ansia, dalle sparatorie, dal razzismo, dal sessismo, dall’abuso, o da tutte le cose brutte… o rimarrete qui? Spero che la nostra risposta sia quella di Giovanni, che desiderava qualcosa di meglio, quando scrisse, nel versetto 20, queste semplici parole: “Amen! Vieni, Signore Gesù!”.

Tutti noi vogliamo tornare a casa!

 

 

Di Omar Miranda

Fonte: https://www.messagemagazine.com/articles/i-want-to-go-home/

Traduzione: Tiziana Calà

Gesù, che intuizione!
Lo spazio sacro del tempo in famiglia

Avventista Magazine

La rivista ufficiale della Federazione Chiesa Avventista del Settimo Giorno della Svizzera romanda e del Ticino.

E-MAGAZINE

ADVENTISTE MAGAZINE TV

Top