Un segno di speranza nel Paese martoriato da conflitti e carestie.
ARnews/Notizie Avventiste – La Chiesa cristiana avventista del 7° giorno ha dato inizio ai lavori di costruzione di un grande luogo di culto a Juba, capitale del Sudan del sud. La denominazione, presente nel Paese dalla fine degli anni ’70, ha registrato una crescita significativa anche nelle circostanze più difficili. La storia del Sudan racconta infatti di una nazione spesso sconvolta da gravi conflitti armati.
La guerra scoppiata nel 1983, poco dopo l’arrivo degli avventisti nel 1979, è durata 21 anni fino all’approvazione dell’accordo di pace globale nel 2005, che ha portato all’indipendenza del Sudan del sud nel 2011.
Da allora, la chiesa non ha mai avuto un edificio permanente capace di ospitare i membri in continua crescita numerica, soprattutto a Juba. Nel 2007 gli avventisti erano meno di 200 e si riunivano in un unico luogo di culto presso la sede nazionale della denominazione. Ora le chiese presenti a Juba sono 10, di cui due molto grandi.
Il piccolo locale degli anni ’80 è ormai vecchio e incapace di accogliere i numerosi fedeli che si incontrano ogni sabato. Da qui la decisione di costruire un edificio più grande e moderno, che ospiterà 3.500 persone e includerà uffici e una sala per i bambini.
“Costruiamo la nuova chiesa per fede anche in tempi difficili”, ha affermato uno dei membri del comitato per la costruzione, responsabile della raccolta fondi e della supervisione dei lavori.
Diversi interrogativi sono sorti riguardo al nuovo edificio. Perché pensare a un progetto così importante in Sudan del sud, dove l’inflazione è elevata e l’economia in crisi? Perché costruire in un Paese dove molti soffrono la fame e milioni di persone sono sfollate o vivono come rifugiati in altre nazioni?
“Vogliamo solo onorare Dio, quindi non c’è un tempo migliore per farlo”, ha affermato uno dei leader, “Dio è Dio a prescindere da quello che è accaduto prima, che succede ora o in futuro. Rimane Dio ed è lo stesso ieri, oggi e per sempre. È il Dio che merita la nostra adorazione, la lode e l’onore”.
Inoltre il progetto è un segno di speranza e un’opportunità di lavoro per varie persone del luogo, e ricorda ai dirigenti della chiesa la storia biblica del profeta Neemia, personaggio principale dell’omonimo libro dell’Antico Testamento. Neemia decise che sarebbe tornato dall’esilio in Babilonia per ricostruire le mura in rovina di Gerusalemme. La sua decisione fu generata dalla fede, dal timore di Dio e dalla volontà di onorarlo.
“Secondo la Bibbia il profeta, prima di andare avanti, pregò molto, cercando approvazione e sostegno dal Dio del cielo”, hanno affermato i dirigenti, “Anche se ha dovuto affrontare opposizione e difficoltà, era determinato a portare a termine il lavoro sotto la guida e l’aiuto di Dio”.
La costruzione della chiesa di Juba è iniziata quest’anno e, con l’aiuto di Dio, gli avventisti sudanesi sperano che il loro sogno di avere un luogo di culto capace di accogliere tutti diventi realtà. “Nell’intraprendere questo nuovo progetto”, hanno concluso i dirigenti, “chiediamo di pregare per la chiesa di Juba”.
Fonte: http://news.avventisti.it/presto-nuova-grande-chiesa-nel-sudan-del-sud/