Come posso cambiare?

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Identità in Cristo: la chiave per un cambiamento duraturo

 

La domanda che la maggior parte dei pastori e dei membri di chiesa si pongono è perché alcune persone che frequentano la chiesa e che vivono la vita cristiana in modo elementare vedono pochi cambiamenti nella loro vita. Hanno ancora le stesse abitudini, la stessa tendenza a peccare e il loro carattere non viene toccato dallo Spirito Santo. Molti di loro leggono la Bibbia, pregano, fanno offerte e lodano il Signore, ma continuano a non amare, a mancare di gentilezza, umiltà, autocontrollo, gioia e pazienza. È perché non vogliono o non possono cambiare?

Affinché il cambiamento sia facilitato nella vita dei credenti, suggeriamo tre fattori necessari: comprendere la propria identità in Cristo, appartenere a una comunità amorevole e piena di gioia, sperimentare l’opera dello Spirito Santo nella propria vita. Ci sono molti altri fattori che portano al cambiamento, ma questi elencati sono quelli su cui ci concentreremo.

In questo articolo non pretendiamo di avere tutte le risposte su come diventare come Cristo, né di dire che seguendo queste idee si raggiungerà la “perfezione”. Diventare come Cristo è un percorso molto più tortuoso che seguire un elenco di cose da fare. Si tratta di seguirlo intenzionalmente ogni giorno e di determinare nel nostro cuore di essere fedeli e ubbidienti a lui.

 

Comprendere la propria identità in Cristo

La Scrittura stabilisce un forte legame tra il nostro desiderio e il nostro impegno di cambiare e la nostra identità in Cristo. Quanto più comprendiamo, conosciamo e crediamo quale sia la nostra identità, tanto più saremo inclini a vivere una vita santa. L’apostolo Pietro scrive: “Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia” (1 Pietro 2:9-10). Qui Pietro ricorda ai credenti la loro identità in Cristo, attingendo a vari passi dell’Antico Testamento per affermare che sono un popolo speciale, scelto da Dio, un sacerdozio regale, una nazione santa e un possesso speciale di Dio. Poi Pietro li esorta a vivere una vita santa e retta, poiché Dio li ha fatti uscire dalle tenebre per portarli alla sua meravigliosa luce. Non appartengono più al mondo, ma a lui (cfr. Colossesi 3:12).

Molti anni della mia adolescenza li ho trascorsi cercando di cambiare. Io, Emily, avevo il desiderio di essere più amorevole con chi mi circondava, di trattare gli altri da una posizione di genuina gentilezza e di avere una gioia vera. Tuttavia, non sapevo come cambiare. Più cercavo di cambiare, più era difficile. Poi un giorno al liceo un’insegnante di religione parlò di chi siamo in Cristo. Parlò di come siamo stati salvati in Cristo e che questa è un’opera compiuta per grazia di Dio, affinché nessuno possa vantarsi (cfr. Efesini 2:8-10). Era la prima volta che sentivo questa verità e ha cambiato la mia vita. La bontà di Dio mi ha portato al pentimento. Cominciai a passare più tempo con lui come risposta al suo amore per me. E come risultato della comprensione della mia identità in Gesù, che ero stato scelta, che avevo ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti, ho iniziato naturalmente a diventare più simile a lui. La comprensione della mia identità in Cristo ha cambiato tutto.

 

Essere riempiti di Spirito Santo

È difficile ottenere un cambiamento significativo senza lo Spirito Santo. Per quanto ci sforziamo di farlo con la nostra forza di volontà e i nostri tentativi, alla fine della giornata c’è un’opera nella nostra vita che può essere compiuta solo attraverso lo Spirito Santo. Qualcuno può cambiare senza lo Spirito Santo. Le persone secolari e edoniste cambiano continuamente! Ma assumere il carattere di Cristo può essere realizzato solo attraverso la potenza e l’opera dello Spirito Santo nella nostra vita.

Nella Bibbia ci sono molti esempi in cui una vita viene trasformata dallo Spirito Santo. Il discepolo Pietro, ad esempio, passa dall’essere un codardo che giura di non aver mai conosciuto Gesù (cfr. Matteo 26:69-75) all’essere pieno di Spirito Santo, proclamando con coraggio il Vangelo davanti a una grande folla (cfr. Atti 2:4-38).

In Luca 11:13 Gesù esorta i suoi seguaci a essere riempiti di Spirito Santo ogni giorno: “Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”. Gesù dice chiaramente che abbiamo bisogno di essere riempiti di Spirito Santo continuamente e che questo è un dono che desidera farci.

Quando io, Joseph, ho accettato Gesù Cristo nel mio cuore, ho ascoltato un sermone sul tipo di pensieri da avere nella nostra mente. “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8). Questo testo mi ha colpito molto e volevo fare ciò che la Scrittura mi esortava a fare. Ma mi sentivo debole e incapace di farlo. Chiesi al pastore come vivere davvero questa meravigliosa vita cristiana. Mi disse che era possibile solo con la forza dello Spirito Santo e che dovevo chiedere lo Spirito Santo ogni giorno. Così ho iniziato a pregare ogni giorno per essere riempito di Spirito Santo. Ho iniziato a pronunciare la frase “Spirito Santo, sei il mio compagno principale. Voglio essere guidato da te ogni giorno, in ogni aspetto della mia vita”. Più facevo questa preghiera e cercavo seriamente lo Spirito Santo, più mi avvicinavo ai pensieri di Dio.

Dallas Willard una volta scrisse: “La prima cosa fondamentale che possiamo e dobbiamo fare è tenere Dio davanti alla nostra mente. Questo è il segreto fondamentale della cura della nostra anima. Il nostro ruolo nel praticare la presenza di Dio è quello di dirigere e reindirizzare la nostra mente costantemente a lui. […] Se Dio è il grande desiderio della nostra anima, diventerà la stella polare del nostro essere interiore” (1).

 

Appartenere a una comunità gioiosa

Un modo per sperimentare il cambiamento è appartenere a una comunità di fede piena di amore e di gioia. La chiesa primitiva ha modellato questo concetto di gioia. Nel libro degli Atti troviamo che “prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo” (Atti 2:46-47). Vivere la vita cristiana portava gioia ai credenti che vivevano in comunità, praticavano le discipline spirituali e adoravano Dio.

Negli ultimi tre anni, io, Emily, ho avuto l’onore di essere la pastora di una chiesa in Oregon. Ho imparato molto su come avere un senso di gioia nella comunità aiuti a sentirsi membri della stessa, crei stabilità quando le cose vanno male e renda più facile essere se stessi e sentirsi liberi di condividere il proprio cuore. La gioia che si è creata e coltivata nella chiesa ha avuto in gran parte a che fare con il fatto che la chiesa era entusiasta di vedersi e io di vederli. Insieme abbiamo creato un forte legame di gioia.

Alcune delle ultime parole di Gesù ai suoi discepoli riguardavano la gioia. “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia completa. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi” (Giovanni 15:11-12). Quando la gioia di Cristo è in noi, siamo spinti ad amare le persone intorno a noi come lui ci ha amati. Gesù condivide la sua gioia con i suoi discepoli, quindi i discepoli devono condividere la sua gioia con gli altri. La gioia è un fondamento dell’amore.

John Mark Comer scrive: “Come regola generale, diventiamo più amorevoli sperimentando l’amore, non sentendone parlare in una conferenza o leggendone in un libro. La regola di base degli psicologi è che amiamo nella misura in cui siamo stati amati” (2). La tentazione delle chiese è quella di impegnarsi in una sola forma di discepolato, basata su fatti e informazioni. In una chiesa fiorente, le persone cambiano quando sperimentano l’amore e la gioia di Dio rivelati nei membri di chiesa. È la “bontà di Dio” (cfr. Romani 2:4), manifestata nella comunità, che spinge le persone al pentimento (3).

 

Conclusione

In una delle chiese che io, Joseph, ho guidato come pastore, avevamo un momento di testimonianza e di preghiera dopo il servizio di culto. In uno di questi momenti, mentre lo Spirito Santo agiva in modo molto potente, James si fece avanti, piangendo, e confessò di avere una dipendenza dalla pornografia. Davanti a tutti, chiese con coraggio a Gesù di dargli la forza di superarla.

È stato un momento un po’ imbarazzante, perché la maggior parte di noi non sapeva cosa fare. Alla fine, uno degli anziani è andato da James, l’ha abbracciato, dicendo: “Tu sei un figlio di Dio. Dio ti ama nonostante quello che hai fatto. Noi ti vogliamo bene e ci preoccupiamo per te. Preghiamo affinché tu ne esca vincitore”. Tutti si sono stretti intorno a James, pregando per lui, ricordandogli la sua identità in Cristo e rivendicando le promesse di vittoria su di lui. Qualche settimana dopo James ha dichiarato: “Sono stato liberato da questa dipendenza. Ho letto la Scrittura per riempire la mia mente con le cose di Dio. Ogni volta che sono stato tentato, ho chiesto allo Spirito Santo di aiutarmi a vincere”. Il cambiamento che James ha sperimentato è avvenuto grazie all’opera dello Spirito Santo e all’amore, alle cure e alle preghiere che la chiesa gli ha riservato.

Come chiesa, il nostro ruolo è quello di camminare accanto alle persone che perseguono una vita con Cristo. Diventare come Gesù è meno lineare di quanto si possa pensare. Ci sono molti alti e bassi lungo il cammino. Ma se comprendiamo la nostra identità in Cristo, siamo continuamente riempiti dallo Spirito Santo e apparteniamo a una comunità amorevole, inizieremo gradualmente a diventare più simili a Gesù.

 

 

(1) Dallas Willard, The Great Omission: Reclaiming Jesus’s Essential Teachings on Discipleship (New York: HarperOne, 2014), p. 125.

(2) John Mark Comer, Practicing the Way: Be With Jesus. Become Like Jesus. Do What Jesus Did (Colorado Springs, Colo.: WaterBrook, 2024), p. 48.

(3) Per ulteriori informazioni, leggere Jim Wilder e Michel Hendricks, The Other Half of Church (Chicago: Moody Publishers, 2020), p. 24.

 

 

Di S. Joseph Kidder ed Emily Ellis; S. Joseph Kidder è professore di discepolato e teologia applicata e pratica presso la Andrews University, Berrien Springs, in Michigan. Emily Ellis è una studentessa presso la stessa università avventista.

Fonte: https://adventistreview.org/theology/devotionals/how-can-i-change/

Traduzione: Tiziana Calà

Conforto silenzioso
Le ferite dei credenti che segnano le chiese

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