Il dialogo tra Camilla e Samantha
Camilla – “Nel principio Dio creò il cielo e la terra” (Gen 1:1).
Samantha – Mmm. E l’essere umano allora?
Camilla – “Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne l’anima vivente” (Gen 2:7).
Samantha – È la Genesi a dircelo, è vero… Ma perché trasmetterci tutto questo per iscritto, perché questa Parola vivente trascritta in questo modo? Per mezzo degli esseri umani, per di più…
Camilla – Con un obiettivo molto preciso: “Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza”, ci ricorda Paolo (Rm 15:4).
Samantha – Appunto, ci vuole tanta pazienza per comprendere Paolo. E anche un buon numero di altri testi…
Camilla – Beh, non sei la prima: pensa agli abitanti di Berea, che esaminavano “ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così” (Atti 17:11). Segno di un messaggio profondo e stimolante…
Samantha – (sussurrando). Parlavi di speranza, spiegati. Perché alla fine l’essere umano ha peccato ed è stato condannato, condannato a non vivere più, paradossalmente, quello per cui era stato creato!
Camilla – In realtà, più che una speranza, sono due certezze: la prima è che Gesù non è “venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo”, come afferma lui stesso (Gv 12:47). Nell’accettare la sua vita donata per noi, “abbiamo la redenzione”, insieme al perdono dei nostri peccati, afferma Paolo ancora una volta (Ef 1:7).
Samantha – Gesù non c’è più, quindi.
Camilla – Sì, c’è. Senza di lui, questa vita donataci non avrebbe senso: ma la morte è stata sconfitta, Gesù è vivo!
Samantha – Messaggio coniugato al presente, se ho capito bene?
Camilla – Esattamente. Questo ci porta alla certezza numero due: “Tornerò e vi accoglierò presso di me”, assicura Gesù (Gv 14:3). Come si può vedere, un futuro che si coniuga, che si vive nel presente!
Samantha – Eppure ci sentiamo soli e disarmati per vivere questo presente!
Camilla – Presente oscillante tra afflizione e gioia, è vero. Ma prendiamo la comunità, per esempio: perché è lì, se non per aiutarti e incoraggiarti, per poi essere tu a aiutare e incoraggiare a tua volta? “Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri” (1 Tess 5:11). Tu, come gli altri, sei uno strumento, un messaggero, un mezzo; non fine a se stesso, ma che deve rimandare al Cristo.
Samantha: Difficile come compito…
Camilla – … Ma ben alleggerito quando lo Spirito dimora e lavora in te, con il tuo permesso o, ancora meglio, con il tuo invito, una certezza dataci da Gesù! Proprio come quella del giorno di Sabato, fatto per l’uomo e non il contrario (cfr. Mc 2:27) In breve, Cristo non ha chiamato dei servitori già formati, ma forma coloro che chiama.
Samantha: Mmm. Parliamo un po’ di un insieme vincolante, perché i dieci comandamenti alla fine si racchiudono in uno solo, vero?
Camilla – Sì, è un insieme; ma sta a te decidere se viverlo in maniera vincolante o meno. Già al popolo d’Israele Dio disse che avrebbe messo le sue leggi nella loro mente, che le avrebbe scritte nei loro cuori (cfr. Ger 31:33). Per Cristo, sono comunque una conseguenza naturale della nostra fede!
Samantha – Per Cristo, questa è il problema: forse lui ha vinto, attraverso il dono della sua vita e della sua risurrezione, ma io no!
Camilla – No, è vero. Eppure questa vittoria non è solo per lui: è per ogni essere umano, e riconoscerla equivale a farne parte, sepolti e risuscitati con Lui (cfr. Ro 6:4). Decisione che deve essere costantemente rinnovata, decisione che tutti possono prendere, tramite la scelta del battesimo. Come spiegato a Nicodemo, Cristo ti chiama a nascere dall’acqua, dallo Spirito, nascere di nuovo… (cfr. Gv 3:3-5)
Samantha: Ci penserò su…
Camilla – Per quanto riguarda me invece, ci ho già pensato!