Cobargo è la zona più colpita dagli incendi nel Nuovo Galles del Sud, in Australia; la città è stata praticamente inghiottita dalle fiamme. Tra i residenti, ci sono anche sette famiglie avventiste che hanno perso la casa, la proprietà e le attività commerciali. Il fuoco non ha neanche risparmiato la struttura in cui si riuniva la comunità avventista, in tutto 15 membri, compresi i bambini, che è stata ridotta in cenere. «La casa in cui ci incontravamo per il culto è completamente sparita», ha affermato il past. Dragan Kanazir. «Da Wandella fino al nord, a Batemans Bay, le case sono state bruciate».
ADRA dona 500 dollari australiani (300 euro) alle famiglie bisognose nella Federazione del Nuovo Galles del Sud (Snsw) e 2.000 dollari (1.200 euro) alle chiese impegnate negli aiuti alla collettività. Finora, l’agenzia umanitaria avventista ha assistito 15 famiglie nel territorio.
La Federazione Snsw e l’Unione avventista australiana (Auc) offrono finanziamenti in denaro ai membri, alle chiese e alla comunità in base alle esigenze, con somme fino a un massimo di 5.000 dollari (3.000 euro) per le famiglie che hanno perso la casa.
Tanti membri delle chiese di Tumut, Corryong e Tumburrumba, nel Nuovo Galles del Sud, non hanno più un’abitazione o sono stati evacuati a causa del fuoco che avanzava e del fumo intenso, ha informato il past. Jeremy Taituave. «Molti dei nostri membri che vivono a Batlow hanno perso la casa», ha spiegato Taituave. Altri hanno lottato con successo per salvare la loro proprietà.
Vi è un senso di disperazione tra le comunità rurali e la necessità di incoraggiarsi a vicenda. «Ci incontreremo con le nostre chiese e parleremo sul da farsi. Dobbiamo raccogliere i pezzi emotivamente e spiritualmente, apriremo le nostre porte alla preghiera e abbiamo deciso di organizzare il Programma di recupero della depressione e dell’ansia (Darp)», ha aggiunto il pastore.
Abitazioni miracolosamente salve
Wayne e Sharon Ford, della chiesa avventista di Tumbarumba, possiedono due proprietà che sono state minacciate due volte dal fuoco; loro sono riusciti a mettersi in salvo ed entrambe le case sono rimaste intatte. «Ci sono stati due incendi», ha raccontato Sharon, «Quello di martedì (31 dicembre) è arrivato fino alla porta sul retro della nostra casa e ha proseguito tutto intorno. Abbiamo perso un capanno per la tosatura e alcuni dispositivi del fotovoltaico. L’inquilino dell’altra nostra casa è salvo. Siamo molto grati».
Altri residenti non sono stati così fortunati. Numerosi vicini dei Ford, le cui case sono scampate al primo incendio, hanno trovato l’abitazione distrutta dal secondo incendio avvenuto tre giorni dopo. Per coloro che sono stati evacuati è deprimente tornare dopo alcuni giorni e trovare la casa completamente distrutta. Non riescono a smettere di pensare a ciò che hanno perso e a ciò che non hanno preso.
«Quando ti viene detto di andare via, è un momento particolare perché devi decidere cosa prendere», ha spiegato la signora Ford. «Porti con te le cose ovvie: foto, passaporto e oggetti di lavoro. Poi entri nel salotto e ti accorgi che non puoi prendere molto. Hai legami emotivi con piccoli oggetti a cui è difficile dire addio».
Fede rafforzata
Nonostante lo stress e la devastazione, Sharon ha affermato che la sua fede è stata rafforzata in seguito agli incendi. «È stata un’opportunità per condividere Gesù con gli altri. Siamo in una cittadina unita dove le persone dicono “Dio sia con te” e non sono nemmeno religiosi. In molti chiedono di pregare per loro».
«Ciò che è stato travolgente per noi», ha concluso, «sono le telefonate di gente che conoscevamo a malapena, che ci offrivano posti letto e alloggio. Ci sono stati negozianti e aziende che ci hanno detto di non preoccuparci di pagare il conto. Infine, ringrazio tutti per le preghiere».
Le temperature più fresche del 6 gennaio e una leggera pioggia hanno portato il sollievo necessario ad alcuni residenti del Nuovo Galles del Sud , ma le persone chiedono ancora di pregare. «Oggi tutti gli incendi della zona sono stati declassati», ha affermato il past. Taituave «Il più pericoloso è a circa 50 chilometri a sud verso il confine di Victoria, ma per ora è molto meglio di ieri e le persone potranno tornare a vedere le loro case».
I dirigenti avventisti chiedono di continuare a pregare per l’Australia, mentre gli incendi seguitano a bruciare negli stati del Nuovo Galles del Sud e di Victoria.
Fonte: https://bit.ly/30iHLL3