Una testimonianza della fedeltà di Dio
Ho sempre compreso e seguito l’ingiunzione biblica di restituire fedelmente la decima. I miei genitori hanno fatto un lavoro straordinario nell’inculcare questo valore, insieme ad altre verità bibliche, nelle nostre vite, mentre io e mio fratello eravamo ancora in età formativa.
Io sono nata con una malattia potenzialmente letale, ma, contro ogni pronostico, ho continuato a vivere una vita professionalmente produttiva come infermiera. Questo fino a quando, nel settembre del 2006, la mia salute è peggiorata, costringendomi a lasciare la mia amata professione e a richiedere l’invalidità alla previdenza sociale.
A metà dell’anno successivo, io e mio marito abbiamo raggiunto il punto più basso della nostra vita finanziaria di coppia. Con le finanze ridotte all’osso, ci aspettavano giorni bui e incerti.
La cosa buffa del denaro
Nel tentativo di far quadrare i conti, ho ritirato i fondi che avevo accumulato lavorando per il consiglio scolastico, prima come infermiera scolastica, poi come istruttrice di infermieristica. Quell’assegno di 3.500 dollari è stato l’ultimo su cui ho avuto voce in capitolo. Ho restituito la decima sull’assegno, come avevamo sempre fatto durante i nostri 16 anni di matrimonio.
Il denaro è una cosa strana. Non si acquisisce facilmente, eppure è sorprendente la facilità con cui si esaurisce.
In breve tempo il mio fondo pensione era sparito. Ho fatto valere con determinazione la promessa contenuta in Filippesi 4:19, che dichiara: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù”. Mio marito, invece, essendo l’unico adulto che lavorava in casa nostra, ha pensato bene di mettere in pausa la restituzione della decima sul suo reddito. Ho cercato senza successo di ricordargli che ci era stato consigliato di “metterlo alla prova” (cfr. Malachia 3:10). Sebbene ero delusa dalla sua decisione, ho ritenuto di non avere più voce in capitolo.
Sono sicura che i miei genitori e mio fratello si chiedevano come avremmo potuto farcela economicamente. Nessun parente o amico è mai stato coinvolto nei nostri affari finanziari durante il nostro matrimonio.
Nell’autunno del 2007, anche se non avevo mai coinvolto parenti o amici nelle nostre questioni finanziarie, mi sono sentita in dovere di parlare ai miei genitori delle nostre difficoltà. Venendo a conoscenza della nostra situazione, mio fratello ha aggiunto 400 dollari ai 400 dollari che i miei genitori ci regalavano ogni mese.
Mentre vivevamo in uno stato di “donazioni caritatevoli”, un sabato ci siamo recati in una chiesa di Miami, in Florida. A nostra insaputa, Dio aveva un messaggio destinato a mio marito.
Anche se ora non ricordo il pastore o il titolo del suo sermone, ho un debito di gratitudine nei suoi confronti per aver permesso a Dio di parlare attraverso di lui quel giorno.
10 più 10
La gestione cristiana è stata al centro del suo messaggio. L’ha concluso con una chiamata al pulpito e una preghiera di impegno. Il suo invito, in sostanza, era quello di dimostrare a noi stessi che non possiamo superare Dio. Ha chiesto alla congregazione se eravamo disposti a mettere in pratica il piano “10 più 10”, ovvero una doppia decima.
In modo del tutto scioccante, mio marito si è alzato, rispondendo alla chiamata, mentre io ero rimasta seduta, senza parole.
Mentre stavamo rientrando a casa, ho scherzosamente chiesto a mio marito se era impazzito. Erano già passati tre mesi da quando aveva smesso di restituire la decima. Eppure, ora mi stava dicendo che non solo avrebbe ripreso a restituire la decima sui nostri fondi limitati, ma che avrebbe restituito una decima doppia.
“Tutti i soldi sono comunque di Dio”, mi ha risposto; “quindi lascerò che sia Dio a decidere come sopravvivere con l’80% di un assegno quando non ce la facciamo con il 100%”. L’ho guardato di nuovo, sbalordita.
Da quando avevamo iniziato a vivere di stipendio in stipendio, avevo rimuginato furtivamente sul Salmo 37:25 e ne stavo vedendo silenziosamente la veridicità. “Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato, né la sua discendenza mendicare il pane”.
Diciotto mesi dopo aver iniziato il piano “10 più 10”, mi è stata riconosciuta l’invalidità dalla previdenza sociale. Ho restituito volentieri una doppia decima sull’assegno retroattivo che mi era stato concesso. Dio si era dimostrato fedele a noi, “i minimi” di cui parlava nella Bibbia.
La sua fedeltà
Non vorrei lasciarti, caro lettore, con l’impressione che la nostra fedeltà non sia mai stata messa alla prova. Ma ogni volta che la prova è arrivata, Dio si è dimostrato di nuovo fedele.
Quando è arrivato il Covid, l’azienda del maritino ha messo in atto un licenziamento di massa nell’aprile del 2020. Ogni posto di lavoro era in bilico. Eppure, quando si è trattato di lui, la sua posizione è stata etichettata come “sicura”. Nei conseguenti licenziamenti di massa, quasi un terzo della forza lavoro è stato sollevato dalle proprie mansioni.
Nello stesso periodo scadeva l’assicurazione della nostra auto, ma non era ancora arrivato l’assegno che avevamo stanziato per pagarla. Il giorno stesso della scadenza del pagamento, ho controllato il nostro conto bancario, scoprendo che l’assegno era stato depositato. Isaia 65:24 dice: “Avverrà che, prima che m’invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi”.
Negli ultimi 15 anni abbiamo sempre restituito il 20% del nostro reddito. Dopo aver sottratto fondi dal mio conto, ho scoperto che Dio li aveva aggiunti di nuovo. Quando divido le quote assegnate per la decima, le offerte, le bollette e i risparmi, Dio moltiplica i miei risparmi. Viviamo con l’80% delle nostre entrate solo perché Dio soddisfa il 100% dei nostri bisogni.
Di Heather Bartley, che è un’infermiera, una consulente cristiana laica certificata e un’autrice che vive in Florida
Fonte: https://adventistreview.org/experiences/testimonies/my-illogical-math-teacher/
Traduzione: Tiziana Calà